Con uso di cannabis in gravidanza a rischio salute mentale nascituro. Lo studio
Salute e BenessereI risultati di una nuova ricerca, pubblicata su Jama Pediatrics, forniscono prove che si dovrebbe essere cauti nel consumo di cannabis quando si è in gravidanza
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Un nuovo studio pubblicato su Jama Pediatrics ha bocciato l’assunzione di cannabis durante la gravidanza. L'analisi, condotta sui dati di oltre 10mila bimbi di età compresa tra 11 e 12 anni, ha rivelato che l'esposizione del nascituro alla cannabis dopo la quinta o la sesta settimana di gravidanza potrebbe essere associata a maggiori probabilità di sviluppare problemi di salute mentale nella prima adolescenza. Sebbene i risultati dello studio non provino che "la cannabis sia la causa dei problemi di salute mentale, forniscono prove che si dovrebbe essere cauti nell'usare la cannabis durante la gravidanza", ha riferito il primo autore dello studio David Baranger della Washington University di St. Louis.
I risultati di studi precedenti
Come sottolineato dai
ricercatori, i risultati sono in linea con quanto emerso da alcune
ricerche precedenti sul tema, che hanno identificato una serie di
possibili problematiche a cui il nascituro deve far fronte in seguito
all’esposizione al principio psicoattivo della cannabis. Tra questi, uno
studio del 2019,
condotto su bambini di 9 e 10 anni, ha rilevato la stessa associazione
tra cannabis in gravidanza e problemi comportamentali del nascituro,
oltre a suggerire che i bambini esposti alla cannabis in utero tendono
ad avere un peso alla nascita inferiore, un volume cerebrale inferiore e
di sostanza bianca inferiore.
Lo studio nel dettaglio
Nel corso dello studio, Baranger e i suoi colleghi hanno analizzato i dati di 10.631 bambini che stavano partecipando a una ricerca sullo sviluppo cognitivo cerebrale dell'adolescente del National Institutes of Health. Nello specifico, i ricercatori hanno confrontato le cartelle cliniche di 3 gruppi di bimbi: quelli le cui madri non hanno consumato cannabis durante la gravidanza, i bambini le cui madri hanno smesso di consumarla quando hanno appreso di essere incinta e quelli le cui madri hanno continuato a usare cannabis anche dopo aver scoperto di essere in dolce attesa. "L'utilizzo della cannabis all'inizio della gravidanza, prima che le mamme scoprissero di essere incinta, non sembrava avere un impatto sul rischio che i bambini sviluppassero problemi comportamentali", ha riferito Baranger.