Covid, Gimbe: a scuola crescono i vaccinati nella fascia 5-11 anni

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In calo le quarte dosi. La Fondazione lancia una raccomandazione agli over 60 e ai fragili: “attendere un vaccino aggiornato è rischioso”

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Il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe fa il punto sull’incremento delle nuove vaccinazioni nella fascia 5-11 anni in Italia. In vista della prossima riapertura delle scuole, è stato registrato un aumento di oltre il 13%. Vediamo nello specifico i dati. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)

Crescono i bambini vaccinati

Secondo il nuovo monitoraggio della Fondazione Gimbe, nella settimana che va dal 31 agosto al 6 settembre rimangono stabili i nuovi vaccinati, pari a 2.166 rispetto ai 2.261 della settimana precedente. Il 47% di questi, pari a 1.019, è rappresentato dalla fascia 5-11 anni, con un incremento del 13,3%. Finora, in tutta la fascia 5-11 anni, sono solo 1.404.090 bambini ad aver ricevuto almeno una dose di vaccino, di cui 1.283.760 ad aver completato il ciclo. La copertura nazionale, che varia di Regione in Regione, è pari al 38,4%. In base agli ultimi dati, invece, gli italiani a non essere vaccinati sono 6,8 milioni, di cui 1,2 milioni guariti e quindi protetti solo temporaneamente. Mentre 7,6 milioni di persone non hanno ancora ricevuto la terza dose, il suo tasso di copertura nazionale è pari all’84,1%.

Non attendere vaccini aggiornati

La Fondazione ha inoltre lanciato una raccomandazione, rivolta in particolare agli over 60 e ai fragili: “attendere un vaccino aggiornato è rischioso”. Infatti, nonostante siano oltre 17,1 milioni le persone candidate a ricevere la quarta dose, finora ne sono state somministrate solo 2.323.500, con un calo registrato nell’ultima settimana pari al -15,8%. A mancare all’appello sarebbero 15 milioni di persone, di cui 13 potrebbero vaccinarsi fin da subito, poiché guariti o vaccinati da più quattro mesi. Una raccomandazione che arriva poiché il nuovo vaccino adatto alla variante Omicron BA.1, appena autorizzato anche in Italia, avrebbe benefici ‘marginali’. 

Le parole di Cartabellotta

I vaccini bivalenti Pfizer e Moderna, che hanno ricevuto il via libera dall’Aifa, indurrebbero “una maggiore risposta anticorpale sia nei confronti di Omicron BA.1 che di BA.4 e BA.5, con un profilo di sicurezza sovrapponibile”. Tuttavia, ha precisato Nino Cartabellotta, presidente Gimbe, “considerato che Omicron BA.1 non circola più in Italia e che i vaccini aggiornati a BA.4 e BA.5 sono in dirittura di arrivo il ruolo di questo primo vaccino aggiornato sembra marginale, anche perché non disponiamo di prove di efficacia sull'infezione e, soprattutto, sulla malattia grave. Quello che è davvero importante per over 60 e fragili è fare al più presto la quarta dose con qualunque vaccino disponibile, senza attendere ulteriormente”. Secondo Cartabellotta, coloro che devono concludere il primo ciclo con la terza dose “possono optare per il vaccino 'tradizionale', per quello aggiornato a BA.1, oppure attendere quello sviluppato per BA.4 e BA.5, la cui approvazione da parte dell'Agenzia Europea dei medicinali è prevista per metà settembre".

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