Covid in Cina, milioni di persone tornano in lockdown

Salute e Benessere

La misura ha colpito le città industriali, come Shenzhen, Guangzhou, Chengdu, Shijazhuang e Dalian. A Pechino gli abitanti vengo sottoposti ai test quasi quotidianamente

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Prosegue la politica zero Covid della Cina, che è tornata a mettere in lockdown milioni di persone per contenere gli ultimi focolai della malattia. La misura ha colpito le città industriali, come Shenzhen, Guangzhou, Chengdu, Shijazhuang e Dalian. In quest’ultimo centro abitato, situato nella provincia del Liaoning, il blocco ha colpito metà dei sei milioni di abitanti e durerà per cinque giorni. 

 

A Shenzhen, nel Guangdong, almeno quattro distretti con circa nove milioni di residenti sono stati interessati dall’ordine di chiusura. A Guanzhou, invece, sono stati rilevati cinque contagi trasmessi localmente nella giornata di martedì 30 agosto. Di fronte a questa situazione, le autorità hanno scelto di cordonare alcune aree di un distretto del capoluogo del Guangdong fino a sabato. Inoltre, nella città è stata posticipata la ripresa delle lezioni negli asili nido e nelle scuole primarie, medie e superiori. Nelle scuole in cui gli alunni erano già tornati in classe, le attività sono state sospese: lo riportano i media statali. Anche i servizi di autobus e metropolitana sono stati drasticamente ridotti.

L’impatto della politica zero Covid sull’economia

Pur riducendo il rischio che l’infezione si estenda a macchia d’olio, la politica zero Covid, sostenuta con vigore dal presidente Xi Jinping, ha contribuito a frenare l’economia della Cina. Come riportato da Capital Economics, ben 41 città, responsabili del 32% del Pil cinese, sono attualmente coinvolte nella stretta anti-pandemica. Si tratta del numero più alto da aprile. La situazione nella capitale, Pechino, è rimasta relativamente calma nelle ultime settimane, anche sei viaggi in entrata e in uscita sono stati scoraggiati e i residenti sono sottoposti a test quasi quotidianamente, anche in vista del XX Congresso del partito comunista, che inizierà il prossimo 16 ottobre.

 

Secondo quanto riferito dall’Anbound Research Center, un think tank cinese, la politica zero Covid ha prodotto blocchi al commercio, ai viaggi e all’industria. Gli esperti hanno suggerito un rapido cambio di rotta per evitare uno “stallo economico” e hanno invitato il governo a concentrarsi sulla crescita, come avvenuto negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone. “Prevenire il rischio di stallo economico dovrebbe essere il compito prioritario”, ha rimarcato il think tank in un report intitolato “È tempo che la Cina adegui le sue politiche di controllo e prevenzione dei virus”.

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