
Covid-19, i casi registrati in Italia sono 1 milione. Ma se ne stimano quasi 3
Secondo Carlo La Vecchia, docente di Statistica medica dell'Università di Milano, ci potrebbero essere "circa 2 milioni di casi non registrati, probabilmente con pochi sintomi o nessuno”. Sul tema degli asintomatici e della quarantena è intanto intervenuto il sottosegretario Costa

In Italia ci sono oltre un milione di persone registrate positive al Covid-19: la nuova ondata, trainata dalle sottovarianti di Omicron, ha spinto il numero dei casi verso le cifre toccate in primavera, quando si facevano ancora molti test e l'uso delle mascherine era obbligatorio
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Data la situazione attuale gli esperti - riporta Ansa - ritengono che il numero reale dei casi potrebbe essere molto più alto, arrivando intorno al 5% della popolazione
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Gli attualmente positivi potrebbero essere “un numero compreso fra 2 e 4 milioni di individui, probabilmente intorno a 3 milioni", secondo le stime dell'epidemiologo Carlo La Vecchia, docente di Statistica medica dell'Università di Milano
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A fronte del milione di casi noti, insomma, ci sarebbero "circa 2 milioni di casi non registrati, probabilmente con pochi sintomi o nessuno”, ha aggiunto ancora La Vecchia
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Sul tema dei positivi asintomatici, di cui si era già discusso nelle scorse settimane, è intervenuto anche il sottosegretario alla Salute Andrea Costa in una intervista a RaiNews24
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"Ho dempre detto che l'obiettivo è arrivare a convivere con il virus e convivere significa, a mio avviso, prendere anche in considerazione l'ipotesi che chi è positivo e asintomatico possa evitare isolamento e la quarantena”, ha detto Costa

Quello su isolamento e quarantena, ha proseguito, "è un ragionamento che andrà fatto più avanti, ma prima o poi dovremo porci il problema, altrimenti rischiamo di ribloccare il Paese”, ha aggiunto. “Oggi abbiamo non solo positivi asintomatici che sono in casa a fare la quarantena ma anche inconsapevolmente sono in giro"

A trainare questa nuova ondata è la sottovariante Omicron BA.5: si tratta di "uno dei virus più contagiosi mai visti", ha osservato ancora l’epidemiologo La Vecchia, con un indice di contagio R0 intorno a 20. Vale a dire che ogni individuo infetto può causare in media 20 nuove infezioni, e questo "rende il tracciamento di fatto impossibile"

Secondo l'esperto "vedere un'epidemia così veemente in estate è singolare. Sappiamo infatti che l'estate rende la trasmissione dei virus respiratori più difficile, ma quanto sta accadendo riflette la contagiosità di questo virus"

Per avere un altro esempio di un'epidemia causata da un virus respiratorio così forte durante l'estate - riporta ancora l’Ansa - bisogna risalire alla prima ondata della Spagnola, della quale però non abbiamo dati sulla contagiosità