Lo ha sottolineato, in un’intervista concessa al “Corriere della Sera”, il direttore generale dell’Ospedale Spallanzani di Roma. L’aumento recente dei contagi, ha spiegato, è riferibile ad “una maggiore contagiosità della nuova variante Omicron che è come se fosse un nuovo virus e che buca i vaccini che non sono aggiornati”. Maa che restano “uno strumento fondamentale per proteggere dalle forme gravi della malattia”
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In Italia, i dati recenti legati alla pandemia di Covid-19, hanno segnalato un aumento dei nuovi casi. Tra le motivazioni alla base di questo trend c’è anche “una maggiore contagiosità della nuova variante Omicron che è come se fosse un nuovo virus e che buca i vaccini che non sono aggiornati”, ma che restano “uno strumento fondamentale per proteggere dalle forme gravi della malattia”. Lo ha detto, in un’intervista concessa al “Corriere della Sera”, il direttore generale dell’Ospedale Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, facendo riferimento anche alla situazione legata alla Regione Lazio.
“Chi parla di lockdown sbaglia”
Secondo Vaia, dunque, le cause dell’attuale situazione epidemiologica “non sono semplicisticamente riconducibili” ai concerti o alle partite di calcio, eventi “a cui la gente ha diritto”. Anche per questo motivo “chi parla di nuovo lockdown sbaglia”, perché “il Paese deve andare avanti, mai tornare indietro”. E non è necessario nemmeno preoccuparsi troppo. “Allo Spallanzani non vediamo più polmoniti interstiziali così come non vediamo più giovani in reparto. Se a fine gennaio avevamo 218 pazienti ordinari e 37 in terapia intensiva, molti con casco e ventilazione, il 30 giugno i ricoverati in area medica erano 106 e 12 in rianimazione. Un tasso di ospedalizzazione non elevato se rapportato al numero di contagi”, ha spiegato ancora Vaia, in riferimento alla situazione del nosocomio capitolino. La maggior parte dei pazienti ricoverati, attualmente, è “over 70 con comorbidità, molti dei quali non avrebbero neanche bisogno di stare in ospedale”, ha aggiunto ancora l’esperto.
L’aggiornamento dei vaccini e gli impianti di ventilazione meccanica
Dopo l’estate e con l’arrivo dell’autunno, “oltre all’aggiornamento dei vaccini bisogna puntare anche su risposte concrete da parte del sistema Italia: prima fra tutte, ventilazione meccanica in tutti i luoghi della socialità, a partire dalle scuole e dai mezzi pubblici”, ha detto ancora il direttore dello Spallanzani. “Non posso pensare di vedere ancora per un anno i bambini in classe con i giubbotti perché le finestre devono restare aperte. Un buon sistema di ventilazione meccanica è tre volte più efficace della mascherina, che pure è stato uno strumento fondamentale in pandemia”, ha poi spiegato. Commentando, in conclusione, la risposta al momento non altissima, da parte della popolazione italiana, alla quarta dose di vaccino. “Va dato atto ai cittadini che in tanti si sono fidati della scienza e sono corsi a vaccinarsi e questo, come già accaduto in Portogallo, comporterà un abbassamento dei contagi a breve anche in Italia. Ma certo noi il virus lo dobbiamo anticipare e non rincorrere. Vanno messi in sicurezza il prima possibile i fragili e gli anziani con la quarta dose”.