Covid, Gimbe: "Prosegue impennata casi, tenere mascherine al chiuso"

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Dal 22 al 28 giugno, come indicato nell'ultimo monitoraggio della Fondazione, sono stati registrati quasi 55 mila casi al giorno di Covid-19. Ma "il numero è largamente sottostimato per il massiccio utilizzo dei tamponi fai-da-te", ha avvertito il presidente Gimbe Nino Cartabellotta. L'aumento dei contagi si riflette sul fronte ospedaliero, ma anche sul numero di decessi

 

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"Prosegue l'impennata" di nuovi casi settimanali di Covid-19 in Italia, con un aumento in 7 giorni del 50,4%, a fronte di una crescita del 24% dei tamponi effettuati. Lo ha rilevato l’ultimo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, riferito alla settimana dal 22 al 28 giugno, che mostra come siano stati registrati quasi 55 mila casi al giorno di Covid in Italia. Ma "il numero è largamente sottostimato per il massiccio utilizzo dei tamponi fai-da-te", ha avvertito il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, riferendo che "la circolazione virale è in forte ascesa" e "ha già effetti evidenti sugli ospedali". Per arginarla, ha aggiunto "è fondamentale la mascherina nei locali al chiuso, specialmente se affollati o poco ventilati, e in grandi assembramenti anche all'aperto, ma anche somministrare subito a fragili e immunocompromessi la 4/a dose". (COVID: LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Aumento casi in tutte le Regioni

L'aumento dei contagi, ha segnalato il rapporto, riguarda tutte le Regioni e le province italiane. Quanto all'incidenza, in 75 province si registra un valore superiore ai 500 casi per 100.000 abitanti, con ampie differenze che vanno dal +12,2% di Sondrio al +102,5% di Asti.
"La progressiva diffusione delle varianti BA.4 e BA.5, unitamente al calo di attenzione generale e all'abolizione dell'obbligo delle mascherine in tutti i luoghi al chiuso, hanno determinato un netto aumento della circolazione virale con effetti già evidenti anche sugli ospedali", ha commentato Cartabellotta, che invita alla cautela per almeno tre ragioni: "Innanzitutto il numero dei positivi (oltre 770 mila) è largamente sottostimato per il massiccio utilizzo dei tamponi fai-da-te con notifica parziale dei test positivi; in secondo luogo, è impossibile prevedere l'entità di questa risalita dei casi che avrà un proporzionale impatto sugli ospedali; infine, lo stallo della campagna vaccinale ha generato una popolazione suscettibile all'infezione molto estesa: 4,05 milioni di non vaccinati, 5,54 milioni senza terza dose e 3,99 milioni di vulnerabili senza quarta dose".

L'andamento della campagna vaccinale

In questa fase di netto aumento della circolazione virale, ha aggiunto il presidente Gimbe, "è inaccettabile che la somministrazione delle quarte dosi rimanga al palo, peraltro con rilevanti diseguaglianze regionali". Al 29 giugno, sono state somministrate, infatti, 332.753 quarte dosi a persone immunocompromesse, in lieve aumento rispetto alla scorsa settimana (+8%). Mentre per over 80, fragili (60-79 anni) e ospiti Rsa, ne sono state somministrate 890.083. Sono, infine, 6,85 milioni le persone di oltre 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose, di cui 4,05 milioni attualmente vaccinabili.

I dati della settimana 22-28 giugno

Entrando nel dettaglio di quanto espresso dal monitoraggio della Fondazione, nella settimana  22-28 giugno e rispetto alla precedente, sono stati riportati 384.093 nuovi casi rispetto ai 255.442 dei sette giorni precedenti. Risultano in aumento anche i casi attualmente positivi, (773.450 rispetto a 599.930, +28,9%) e le persone in isolamento domiciliare (767.178 rispetto a 594.921, +29%). Allo stesso modo sono aumentati anche i numeri che riguardano i tamponi effettuati, sia rapidi che molecolari, passati da 1.300.905 della settimana 15-21 giugno a 1.613.954 della settimana 22-28 giugno (+24,1%). Ed è cresciuta anche la media del tasso di positività, dal 9,5% al 14,1% per i test molecolari e dal 23% al 26,2% per gli antigenici rapidi.

La situazione negli ospedali  

L'aumento dei contagi si riflette sul fronte ospedaliero, ma anche sul numero di decessi. Nello specifico, il rapporto segnala un aumento settimanale del 25,7% dei ricoveri in area medica e del 15% in terapia intensiva: i ricoveri con sintomi sono stati 6.035 rispetto a 4.803 della settimana precedente (+1.232) e le terapie intensive 237 (+31) rispetto a 206. Ma a crescere, del 16,3%, sono anche i decessi: 392 (di cui 43 riferiti a periodi precedenti) rispetto a 337 dei 7 giorni precedenti.
"Sul fronte degli ospedali continuano ad aumentare i ricoveri sia in area medica (+25,7%) che in terapia intensiva (+15%)", ha riferito Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe. "In particolare, in area critica dal minimo di 183 del 12 giugno i posti letto occupati sono saliti a 237 il 28 giugno; in area medica, invece, dopo aver toccato il minimo di 4.076 l'11 giugno, sono risaliti a quota 6.035 il 28 giugno. Per quanto riguarda i posti letto in area medica, la settimana in esame vede un ulteriore aumento di quasi 2.000 posti letto Covid in 18 giorni". In lieve aumento, ha aggiunto, "sono anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva, con una media mobile a 7 giorni di 29 ingressi al giorno rispetto ai 23 della settimana precedente".

 

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