Vaiolo scimmie, ministero: "Ipotesi vaccino per sanitari e quarantena in alcuni casi"

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Lo indica la circolare del ministero della Salute di aggiornamento sui casi di vaiolo delle scimmie, che dà indicazioni su segnalazione, tracciamento dei contatti e gestione dei casi. Scoperte intanto due nuove positività in Lombardia

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La vaccinazione post-esposizione contro il vaiolo delle scimmie "idealmente entro quattro giorni dall'esposizione, può essere presa in considerazione per contatti a rischio più elevato come gli operatori sanitari, compreso il personale di laboratorio, previa attenta valutazione dei rischi e dei benefici". Lo indica la nuova circolare del ministero della Salute di aggiornamento sui casi di vaiolo delle scimmie, che dà indicazioni su segnalazione, tracciamento dei contatti e gestione dei casi.
Nel documento, si spiega, inoltre, che "in specifici contesti ambientali ed epidemiologici, sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie, potrebbe essere richiesta l'applicazione di misure quarantenarie".

Circolare: "Antivirali se ci sono sintomi gravi"

Quanto alla gestione dei casi, il ministero sottolinea che "l'adozione di contromisure di tipo medico-farmacologico contro il vaiolo delle scimmie, inclusi specifici antivirali, può essere presa in considerazione nell'ambito di protocolli di uso sperimentale o compassionevole, in particolare per coloro che presentano sintomi gravi o che possono essere a rischio di scarsi risultati, come le persone immunodepresse".

Gestione dei contatti e tracciamento

La circolare precisa, inoltre, che i contatti "devono essere monitorati almeno quotidianamente per l'insorgenza di segni/sintomi per un periodo di 21 giorni dall'ultimo contatto con un paziente o con i suoi materiali contaminati durante il periodo infettivo". I sintomi includono "mal di testa, febbre, brividi, mal di gola, malessere, astenia, eruzione cutanea e linfoadenopatia". Durante i 21 giorni di sorveglianza i contatti di un caso di monkeypox "devono evitare contatti con persone immunodepresse, donne in gravidanza e bambini di età inferiore ai 12 anni".


Il tracciamento dei contatti, si sottolinea inoltre, "permette la rapida identificazione di nuovi casi, di interrompere la trasmissione del virus e contenere l'epidemia. Permette inoltre di identificare precocemente e gestire eventuali contatti a rischio più elevato di sviluppare una malattia grave". Nella ricerca dei contatti, si precisa, "vanno considerati diversi contesti, tra cui famiglia, posto di lavoro, scuola/asilo nido, contatti sessuali, assistenza sanitaria, trasporti, sport, incontri sociali e qualsiasi altra interazione ricordata. Gli elenchi delle presenze, le liste passeggeri, possono essere ulteriormente utilizzati per identificare i contatti". I contatti asintomatici "non devono donare sangue, cellule, tessuti, organi, latte materno o sperma mentre sono sotto sorveglianza", si legge.

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Due nuovi casi in Lombardia

Sono stati segnalati, intanto, due nuovi casi positivi al vaiolo delle scimmie in Lombardia. Entrambi i pazienti sono in isolamento nel loro domicilio, sotto osservazione e in condizioni stabili non preoccupanti. Il primo paziente è stato diagnosticato positivo dal San Raffaele di Milano con il supporto dell'Asst Sacco, il secondo dall'ospedale di Verona. I due nuovi casi sono riconducibili a cluster internazionali.

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