Obesità infantile: al via l'osservatorio nazionale

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Per avere un quadro attuale del fenomeno in Italia la Federazione Italiana Medici Pediatri, la Clinica Pediatrica dell'Istituto Giannina Gaslini di Genova e l'Università degli Studi di Genova hanno sviluppato, in collaborazione Helpcode Italia, un questionario che sarà diffuso dai pediatri alle famiglie

 

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Secondo i dati emersi dall'ultimo report di Okkio alla Salute del ministero della Salute, l'Italia è tra i Paesi europei con il più alto tasso di obesità infantile. Una patologia che l'Organizzazione mondiale della sanità ritiene  uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo, soprattutto tra i bambini e i giovani. L'indagine condotta nel 2019 ha rilevato che su un campione di 50mila bimbi di terza elementare, il 20,4% è risultato essere in sovrappeso e il 9,4% obeso.

L'Osservatorio dell'obesità infantile in Italia

Dati che, tuttavia, devono essere aggiornati per restituire un quadro più attuale e chiaro del fenomeno nella Penisola. Per questo la Fimp (Federazione Italiana Medici Pediatri), la Clinica Pediatrica dell'Istituto Giannina Gaslini di Genova e l'Università degli Studi di Genova hanno sviluppato, in collaborazione Helpcode Italia, l'Osservatorio dell'obesità infantile in Italia (Onoi), con un questionario diffuso dai pediatri alle famiglie.

Onoi: un questionario sulle abitudini alimentari dei bimbi

Nei prossimi mesi i genitori saranno invitati a compilare un questionario online in cui indicare le abitudini alimentari e di vita dei figli. I risultati, oltre a descrivere e analizzare lo stato nutrizionale dei bambini italiani, contribuiranno a sviluppare una ricerca sulla relazione tra la salute alimentare e lo stile di vita.
"Questo progetto consentirà di avere fondamentali informazioni per mettere in atto una più mirata prevenzione dell'obesità infantile", ha spiegato Giuseppe Di Mauro, segretario Attività Scientifiche ed Etiche della Fimp. "Avremo anche la possibilità di conoscere quanto la dieta mediterranea sia seguita dai bimbi italiani e quali siano le più frequenti "cattive "abitudini. Inoltre, la correzione dei comportamenti errati, attraverso programmi educativi innovativi da parte del pediatra di famiglia, potrà rappresentare la strategia vincente anche per la prevenzione di malattie croniche dell'età adulta", ha aggiunto Antonio D'Avino, presidente Fimp. "Dati recenti dimostrano una variazione del Bmi (indice di massa corporea, ndr) che si è verificata tra i bimbi americani tra i 5 e gli 11 anni con un aumento di 1,57 rispetto a 0,91 tra i giovani tra 12 e 15 anni e 0,48 rispetto a quelli di 16-17 anni. Questi risultati, se generalizzabili, suggeriscono un aumento dell'obesità pediatrica a causa della pandemia. Allo stesso modo abbiamo osservato nel nostro Paese modifiche dello stile di vita e delle abitudini alimentari", ha concluso il dottor Mohamad Maghnie, Direttore Clinica Pediatrica del Gaslini.



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