Emicrania, colpisce 11 milioni di donne: da Fondazione Onda il manifesto per combatterla

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Almeno 15 milioni di italiani hanno manifestato almeno un episodio di emicrania nella loro vita. Sono alcuni dei numeri riferiti da Fondazione Onda, che ha realizzato e presentato il Manifesto in dieci punti “Uniti contro l’emicrania” per promuovere una maggior consapevolezza sulla malattia

In Italia, almeno 15 milioni di persone hanno manifestato almeno un episodio di emicrania nella loro vita, di queste 11 milioni sono donne, che presentano i quadri clinici più gravi in termini di complessità, disabilità e comorbilità rispetto agli uomini. Cinque milioni ne soffrono almeno una volta a settimana. Sono alcuni dei numeri riferiti da Fondazione Onda, che ha realizzato e presentato il Manifesto in dieci punti “Uniti contro l’emicrania” per promuovere una maggior consapevolezza sulla malattia, un tempestivo e più facile accesso ai percorsi specialistici di diagnosi e cura, e in particolare alle strategie terapeutiche più efficaci e innovative.

È la terza patologia più frequente

Si tratta di una malattia ad andamento cronico che ha anche altissimi costi sociali ed economici, tant'è in Italia si stima che il costo annuale per paziente con emicrania sia pari a 4.352 euro.
Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, è la terza patologia più frequente del genere umano e la più disabilitante in assoluto tra le donne under 50enni.

Il manifesto “Uniti contro l’emicrania”

"Il Manifesto è una call to action per offrire una migliore qualità della vita alle persone con emicrania", ha sottolineato Francesca Merzagora, presidente Fondazione Onda. "La prevalenza dell'emicrania nella donna non è solo questione di ormoni. La maggiore velocità del cervello femminile lo espone a maggiore rischio di attacchi. È essenziale una diagnosi tempestiva per instaurare le cure corrette, ridurre il rischio di cronicizzazione ed evitare peregrinazioni. Questo purtroppo ancora oggi non avviene", ha sottolineato Piero Barbanti, presidente Anircef, Associazione neurologica italiana per la ricerca sulle cefalee. Dai risultati dello studio Iron, condotto su 866 pazienti affetti da emicrania cronica in 24 centri cefalee italiani, è infatti emerso che tra l'esordio dell'emicrania ed il primo accesso ad un centro cefalee intercorrono in media 20 anni. La ricerca ha, inoltre, dimostrato che il paziente con emicrania cronica consulta in media da 8 a 18 specialisti nella vita.

E' boom delle diagnosi di depressione che fanno impennare anche consumo di farmaci antidepressivi: sono triplicati i casi trattati in USA tra 1987-1997 e cosi l'uso di antidepressivi. Ma il mondo non Ë sempre pi˘ depresso, come tanti dati epidemiologici, spesso confusi, vogliono farlo apparire: molti di quei casi 'bollati' come depressione potrebbero in realt‡ essere non altro che condizioni momentanee di tristezza, pessimismo dovute a situazioni e/o all'indole individuale. Siamo di fronte a una "pandemia" fittizia di depressione, spiega lo psichiatra Paolo Cioni, responsabile di un servizio di salute mentale presso la ASL e docente alla Scuola di Specializzazione in Psichiatria di Firenze in occasione del Convegno 'Ai confini della mente e oltre' oggi a Milano, dovuta soprattutto a criteri diagnostici ancora troppo vaghi che possono far rientrare in una diagnosi di depressione anche stati d'animo di per sÈ non patologici. Eppure, spiega Cioni, oggi potremmo avvalerci di metodi diagnostici pi˘ obiettivi, indici psicofisiologici per la validazione del quadro clinico di depressione come la presenza di profonde alterazioni della qualit‡ del sonno, rilevabili con un elettronecefalogramma (EEG). 
ANSA/LUCIANO DEL CASTILLO

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