Come nascono i tic? Una ricerca ha scoperto da dove partono

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I ricercatori dell'Ospedale Universitario Charité di Berlino, grazie ad un lavoro di ricerca, sono stati capaci di identificare una rete neurale responsabile della loro generazione. E gli stessi studiosi, poi, tramite la stimolazione cerebrale profonda generata da un dispositivo simile ad un pacemaker, sono riusciti anche ad alleviare i sintomi nelle persone affette da sindrome di Tourette, un disturbo neurologico caratterizzato da tic multipli ripetuti

I tic, come spiega l’Istituto Superiore di Sanità, “sono contrazioni rapide, ripetitive e involontarie di un gruppo di muscoli”. Anche se raramente sono pericolosi, alcuni di essi possono interferire “pesantemente con la vita quotidiana”. Possono manifestarsi come tic motori (movimenti corporei), come spasmi del viso o scrollate di spalle. Ma come si sviluppano? A dare una risposta a questa domanda ci hanno pensato i ricercatori dell'Ospedale Universitario Charité di Berlino, capaci di identificare una rete neurale responsabile della loro generazione. E gli stessi studiosi, poi, tramite la stimolazione cerebrale profonda generata da un dispositivo simile ad un pacemaker, sono riusciti anche ad alleviare i sintomi nelle persone affette da sindrome di Tourette, un disturbo neurologico caratterizzato da tic multipli ripetuti.

Una rete neurale comune

I risultati di questo studio, che sono stati recentemente pubblicati sulla rivista scientifica “Brain”, potrebbero adesso tornare utili per migliorare il trattamento nei pazienti con gravi disturbi da tic, proprio come quelli tipici della sindrome di Tourette. I ricercatori, infatti, sono stati capaci di mostrare come quasi tutte le lesioni cerebrali dei pazienti, al di là dalla loro posizione specifica all'interno del cervello, facessero parte di una rete neurale comune, formata da un'ampia gamma di aree, tra cui la corteccia insulare, il giro cingolato, lo striato, il globo pallido interno, il talamo ed il cervelletto. Secondo uno degli autori del lavoro di ricerca, Bassam Al-Fatly, “queste strutture sono distribuite in quasi tutto il cervello e hanno un'ampia gamma di funzioni, dal controllo motorio all'elaborazione delle emozioni”. Fino ad oggi, ha aggiunto, “non avevamo prove chiare disponibili e nessuna conoscenza di un collegamento diretto tra queste strutture. Oggi sappiamo che queste regioni del cervello formano una rete e che potrebbero in effetti causare disturbi da tic”.

Il miglioramento dei sintomi nei pazienti affetti da Tourette

La tesi secondo cui questa rete neurale sia risultata importante anche per il trattamento dei tic comuni è stata dimostrata analizzando i dati provenienti da 30 pazienti con sindrome di Tourette, ciascuno dei quali aveva ricevuto dispositivi simili ad un pacemaker i cui elettrodi erano stati collocati all'altezza di aree differenti del cervello. Questa tipologia di stimolazione cerebrale profonda (chiamata “Dbs”) è ad oggi utilizzata solamente in situazioni gravi, in cui gli interventi comportamentali e i farmaci non sono riusciti a ottenere i risultati che ci si aspettava. Nel caso specifico, per ognuno dei 30 pazienti affetti da Tourette, il team di esperti ha determinato le posizioni precise degli elettrodi. Ne è emerso come il miglioramento dei sintomi sia risultato più evidente negli individui i cui elettrodi hanno prodotto il massimo grado di stimolazione nella rete che induce proprio i tic.

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