Un gruppo di ricercatori dell’Istituto di ricerca genetica e biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche ha analizzato l’espressione genica di 14 pazienti con CdLS, KBG e RST (sindrome di Rubinstein-Taybi)
Sono stati compiuti dei nuovi passi avanti verso una migliore comprensione della Sindrome di Cornelia de Lange (CdLS), una rara malattia multisistemica a espressività variabile. Il merito è di uno studio dell’Istituto di ricerca genetica e biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irgb), sostenuto dalla Fondazione Pisa e pubblicato su Human Molecular Genetics. Nel corso dell’indagine, gli esperti hanno analizzato l’espressione genica di 14 pazienti con CdLS, KBG e RST (sindrome di Rubinstein-Taybi).
Cos’è la Sindrome di Cornelia de Lange?
La sindrome di Cornelia de Lange prende il nome dalla pediatra olandese che nel 1933 descrisse per la pima volta alcuni bambini che ne erano affetti. È una patologia malformativa, caratterizzata da sintomi come alterazione della simmetria facciale, ritardo cognitivo e anomalie degli arti. Colpisce circa una persona su 10.000 e la sua base è genetica. La sua diagnosi è resa complicata dal fatto che i pazienti affetti da CdLS con fenotipo lieve hanno caratteristiche morfologiche e funzionali che si sovrappongono a quelle di altre patologie, come le sindromi KBG e RSTS, anch’essere contraddistinte da disabilità intellettiva e microcefalia. In passato, alcuni studi hanno evidenziato che certi pazienti con CdLS presentavano mutazioni in geni responsabili di altre patologie. Restano ancora ignoti i meccanismi molecolari alla base di questa sovrapposizione.
La scoperta dei ricercatori
Analizzando i profili di espressione genica di 14 pazienti con CdLS, KBG e RST, i ricercatori sono riusciti a dimostrare “che tutte le cellule sono caratterizzate dall’alterata espressione di centinaia di geni. Alcuni sono espressi di più, altri di meno”. A spiegarlo è Antonio Musio, ricercatore Cnr-Irgb. “Inoltre, condividono vie biochimiche alterate, come la regolazione della trascrizione genica e la sintesi proteica. È interessante notare che il gene c-MYC è espresso di meno in tutte le cellule e rappresenta un hub convergente posto al centro delle vie biochimiche alterate. Infatti, c-MYC regola direttamente o indirettamente molti dei geni deregolati”. Questi risultati sembrerebbero indicare che c-MYC sia responsabile della deregolazione genica osservata nelle sindromi CdLS, KBG e RSTS. “Probabilmente la sovrapposizione dei fenotipi dipende dall’alterata espressione di c-MYC che sembra essere un regolatore centrale della crescita e dello sviluppo mediante il controllo trascrizionale di numerose vie biochimiche”, ha concluso Musio.