Covid, Costa: “Il vaccino per i più piccoli possibile entro fine marzo prossimo”

Salute e Benessere

Lo ha riferito, nel corso di un dibattito televisivo, il sottosegretario alla Salute, in riferimento al vaccino anti-Covid nella fascia 0-5 anni. “Attendiamo con grande fiducia il lavoro della scienza, che ogni giorno ci mette a disposizione le armi giuste per contrastare la pandemia”, ha sottolineato

“Confidiamo che già entro fine marzo prossimo possa arrivare anche il vaccino per i più piccoli. Attendiamo con grande fiducia il lavoro della scienza, che ogni giorno ci mette a disposizione le armi giuste per contrastare la pandemia”. Lo ha riferito, a proposito del vaccino anti-Covid dedicato ai bambini tra 0 e 5 anni, il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, intervenuto in diretta nel corso della trasmissione “Uno Mattina”, in onda su Rai Uno.

Vaccini, Costa: “Entro marzo completeremo le terze dosi”

C’è un altro possibile traguardo fissato per il prossimo marzo. “Stiamo raggiungendo oltre 500 mila somministrazioni giornaliere. Con questo ritmo somministreremo oltre 15 milioni di vaccinazioni al mese ed entro marzo completeremo la somministrazione della terza dose”, ha spiegato ancora Costa, che ha sottolineato la volontà di “guardare” ai giorni e al periodo di Natale “con fiducia, con prospettiva e non con il sentimento di paura”. E proprio questo momento dell’anno, rispetto a 12 mesi, sarà diverso, considerando nello specifico il ritmo delle vaccinazioni. “Rispetto allo scorso anno sarà un Natale molto diverso. E' bello vedere le nostre piazze, le nostre città, tornate a vivere. Ovviamente, come ha detto il presidente Mattarella, il tempo della responsabilità non è ancora finito”, ha detto il sottosegretario.

Il sentimento di paura sui vaccini “si può vincere”

“C'è un dato positivo da mettere in evidenza: negli ultimi giorni vi è stato un incremento di somministrazioni delle prime dosi”, ha detto in conclusione Costa. “Credo che gran parte di coloro che oggi non si sono ancora vaccinati abbiano ancora dei dubbi, delle paure. Non sono ascrivibili alla categoria dei no vax. Con loro credo che dobbiamo assolutamente dialogare”, ha sottolineato. Attualmente, ha poi riferito, “i dati delle terapie intensive che ci dicono che la maggior parte dei pazienti non sono vaccinati possono contribuire a un'opera di sensibilizzazione”. Per questo, ha chiarito, “confidiamo che giorno dopo giorno questo zoccolo duro si riduca e che prevalga questo senso di responsabilità. Credo che il sentimento di paura si possa vincere”.

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