Covid, Iss: over 60 e non vaccinati. Ecco chi sono i ricoverati in terapia intensiva
Il dossier dell’Istituto superiore di Sanità con i dati di un mese (15 ottobre-14 novembre) indica le differenze nei ricoveri e nei decessi tra chi è vaccinato e chi invece non lo è. Il rischio di contrarre il Covid, di finire in ospedale o di morire aumenta in maniera indicativa per i non immunizzati
L’Istituto superiore di Sanità ha raccolto in un dossier i dati sulla pandemia nel periodo di tempo di un mese che va dal 15 ottobre al 14 novembre. Il report indica le differenze nei ricoveri e nei decessi tra chi è vaccinato e chi invece non lo è
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In un mese le persone non immunizzate ricoverate in terapia intensiva sono state oltre 500. Di queste, 165 nella fascia di età 40-60 e 318 nella fascia 60-80 anni. Nello stesso periodo di tempo in rianimazione non si è verificato neanche un ricovero di pazienti vaccinati under 40. Mentre i ricoveri di persone immunizzate sono stati 216 (quasi tutti over 60), quindi meno della metà rispetto ai no vax
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Secondo l’Iss, il rischio di contrarre il Covid “aumenta di 3,8 volte per chi non è vaccinato rispetto al vaccinato con ciclo completo entro 5 mesi, mentre è di 2,1 volte superiore il rischio per i vaccinati oltre 5 mesi dalla seconda dose”
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Per quanto riguarda i ricoveri, “il rischio è di 10,4 volte superiore per i non vaccinati rispetto ai vaccinati entro 5 mesi dalla seconda dose e diventa di 4,8 volte oltre i 5 mesi”. Per un non vaccinato, il rischio rispetto a un vaccinato da meno di 5 mesi è 16 volte maggiore di finire in terapia intensiva, 9 volte maggiore di morte
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I dati confermano la necessità di sottoporsi anche alla terza dose. La copertura infatti inizia a calare dopo 5 mesi dalla seconda dose e per questo motivo è stata anticipata la possibilità di fare il richiamo
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In un mese si sono registrati oltre 75mila contagi su 7.409.599 persone non vaccinate. Quindi un contagio ogni 98 non vaccinati. I positivi tra i vaccinati a ciclo completo oltre 5 mesi sono stati circa 44mila su 11.407.859 italiani, ovvero un caso Covid ogni 259 immunizzati. Tra chi non ha ancora superato i 5 mesi dall’ultima somministrazione, si contano 82.755 positivi su 31.622.279 immunizzati con doppia dose, dunque un caso ogni 382
Per quanto riguarda i ricoverati in area medica, nella fascia under 40 i non vaccinati sono stati 496, 114 i vaccinati da 5 mesi, 49 oltre i 5 mesi. Nella fascia tra 40 e 60 anni i no vax sono stati 1.264, 259 i vaccinati da 5 mesi, 178 oltre i 5 mesi
Tra chi 60-80 anni i ricoverati non immunizzati sono stati 318, 104 tra i vaccinati entro i 5 mesi, 670 oltre i 5 mesi. Un numero che non deve trarre in inganno: la percentuale è vicina allo zero dal momento che la platea delle persone che ha ricevuto la seconda dose da meno di 5 mesi fa è di oltre 31 milioni di persone e quella che supera i 5 mesi è di più di 11 milioni
Il report dell’Iss mostra il netto divario sulle morti, tra chi è vaccinato e chi no. Tra i no vax si registrano 8 sono i morti che avevano meno di 40 anni, solo uno tra i vaccinati; 54 le vittime che avevano tra i 40 e i 60 anni e avevano scelto di non immunizzarsi, 24 tra chi invece aveva fatto almeno una dose di vaccino. Sono stati 221 i decessi nella fascia di età 60-80 anni senza vaccino, 175 quelli che si erano sottoposti ad almeno una dose
La terza dose aumenta l’efficacia del vaccino in tutte le fasce d’età. Se i dati si confrontano con chi ha già fatto il richiamo, emerge che fino agli ottantenni c’è stato un solo decesso, solo tre persone sono entrate in terapia intensiva e su 1.594.076 italiani che hanno già ricevuto il booster solo 1.710 sono risultati positivi (lo 0,1%)
L’efficacia dei vaccini passa dal 73,5% entro i cinque mesi al 43,9% negli immunizzati con ciclo completo da oltre cinque mesi. Nel caso di malattia grave il divario è molto inferiore perché l’efficacia per i vaccinati con ciclo completo da meno di 5 i mesi è pari al 92,5%, mentre è dell’84,8% per gli immunizzati con ciclo completo da oltre 5 i mesi, rispetto ai non vaccinati