La decisione, che ha già coinvolto alcune Usl, è stata presa anche a causa della carenza di sanitari ed in linea con la recente indicazione del commissario per l’emergenza, Figliuolo, che ha imposto alle Regioni “di cogliere tutte le opportunità derivanti dall’impiego massivo delle risorse effettivamente impiegabili per il proseguimento della campagna vaccinale”. I test saranno destinati alle categorie che ne possono usufruire a titolo gratuito, ovvero i soggetti sintomatici e i loro contatti più stretti
In Veneto stanno chiudendo i centri tampone riservati non alla diagnostica ma a garantire il Green pass “a tempo” ai cittadini non vaccinati. Lo segnala il “Corriere della Sera", spiegando che la decisione è arrivata anche a causa della carenza di sanitari: si tratta di un provvedimento in linea con la recente indicazione del commissario per l’emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo, che ha imposto alle Regioni “di cogliere tutte le opportunità derivanti dall’impiego massivo delle risorse effettivamente impiegabili per il proseguimento della campagna vaccinale”.
Le prime Usl interessate dal provvedimento
Prima a seguire l’indicazione, in tutta la Regione veneta, è stata la Usl Euganea, che ha deciso di destinare i punti Covid situati nell’intera provincia alle categorie che ne possono usufruire a titolo gratuito, ovvero i soggetti sintomatici e i loro contatti più stretti. Sono state bloccate, di conseguenza, le prenotazioni relative ai test a pagamento per ottenere la certificazione verde da esibire sul luogo di lavoro. La stessa Usl ha riferito di aver preso questa decisione con l’obiettivo di “ottimizzare ed estendere le risorse dedicate alla vaccinazione anti-Covid”. Medesima linea è stata seguita, poi, dall’Usl Serenissima: già da qualche giorno ormai non è più possibile sottoporsi al test a pagamento all’ex Giustinian a Venezia, oltre che nei drive through di Mestre, Dolo, Noale e nell’hub Aspo di Chioggia, tutti destinati solamente agli esami per sintomatici e loro contatti, segnalati dalle autorità sanitarie medici. La lista, poi, comprende anche la Usl Scaligera, che ha deciso di riservare i punti tampone “ai cittadini che ne hanno diritto gratuitamente”, mentre sono garantiti i tamponi a pagamento “ai cittadini che li hanno prenotati entro il primo dicembre”. In generale, comunque, coloro che non sono vaccinati possono rivolgersi alle farmacie o ad altri punti di primo intervento, attualmente ancora aperti a tutti.
Le decisioni in arrivo
Questi provvedimenti, molto probabilmente, non basteranno e le Usl stanno aspettando direttive dalla Regione per capire quali attività ordinarie ridurre, in modo da poter ricollocare i sanitari. Proprio lunedì scorso, in consiglio regionale, il governatore Luca Zaia ha annunciato che una decisione in merito verrà presa a stretto giro di posta, mentre il direttore generale della Usl Serenissima, Edgardo Contato, ha fatto il punto della situazione. “Siamo impegnati a concentrare le risorse disponibili sulla campagna vaccinale e in questa sfida chiedo a tutti di investire in disponibilità, per arrivare a un Natale in cui poter considerare superata l’attuale ondata di contagi”, ha detto dopo aver incontrato i direttori dei servizi ospedalieri e territoriali.