No Green Pass, Zaia: “Grave manifestare senza mascherina”

Salute e Benessere

Per il presidente della Regione Veneto, chi compie un gesto simile nega l’esistenza del coronavirus Sars-CoV-2. “Osservare le regole non è accettare la dittatura, ma rispettare il prossimo”

Le proteste contro il Green Pass, ormai diffuse in tutta Italia, stanno iniziando a preoccupare un numero sempre maggiore di politici. Tra di loro c’è anche Luca Zaia, il presidente della Regione Veneto, che in una recente intervista al Corriere della Sera ha parlato di chi partecipa a queste manifestazioni senza indossare la mascherina. Secondo lui, adottare un comportamento del genere “significa negare il virus”. Zaia ha dichiarato che in un Paese civile e democratico come l’Italia tutti hanno il diritto di protestare, ma “questi eventi non possono trasformarsi in un problema serio per la popolazione. Peggio ancora se la piazza porta ad aggressioni verbali e magari anche fisiche, vedasi Roma e Trieste”. Il presidente del Veneto ha poi sottolineato che se chi protesta indossasse la mascherina dimostrerebbe di rispettare le regole e darebbe più valore alla manifestazione. “Osservare le regole non è accettare la dittatura, ma rispettare il prossimo”.

Zaia: “Il Covid è stato un Big Bang della storia”

 

Sabato 13 novembre, cinquemila manifestanti si sono radunati al parco della Stanga di Padova, per protestare contro il Green Pass. Nonostante l’ampio spazio, molti di loro hanno deciso di ammassarsi senza indossare la mascherina. Si tratta di un comportamento che, unito all’aumento della circolazione del virus tra gli sport di squadra e la lenta crescita dei contagi, spinge Zaia a ritenere la pandemia tutt’altro che superata. Il presidente della Regione Veneto ha dichiarato che il coronavirus Sars-CoV-2 è stato “un Big Bang della storia. Sanitario, vista l’immane tragedia, e anche economico. Ma rischia di esserlo, più a lungo, di natura sociale. Si è diffusa l’idea che del virus non si muore o addirittura che il virus non esista. Di certo, il virus sopravvivrà a se stesso proprio come spaccatura sociale”. 

 

“Lockdown per i non vaccinati? Improbabile”

 

Parlando di un possibile lockdown per i non vaccinati, sulla falsariga di quanto sta avvenendo in Austria, Zaia ha osservato che in Italia una misura del genere “sarebbe di difficile applicazione dal punto di vista costituzionale”. Inoltre, “a me piacerebbe pensare a noi stessi come a una comunità, non riempirci di divieti. Come al solito, fa più rumore la pianta che cade che non la foresta che cresce. In Veneto, quasi l’85% delle persone è vaccinato. Ma sono molto più rumorosi alcuni di quel 15% che non lo è”. Per Zaia, la giusta via di uscita da questo “impasse” è la pacificazione. “Rispetto fino in fondo chi ha paura di vaccinarsi, ma non posso giustificare i diffusori di fake news e gli agitatori. Un impianto costruito su notizie false e messaggi aggressivi non è accettabile”.

 

La “pandemia dei non vaccinati”

 

Parlando di chi minimizza il Covid o lo nega del tutto, Zaia ha dichiarato che “di fronte a oltre cinque milioni di morti nel mondo, non può passare l’idea che tutto sia stato una montatura”. Il presidente del Veneto ha poi affermato che chi parla del Covid come di un’infezione che si cura a casa fa “un gioco molto pericoloso”. “In Veneto abbiamo avuto 470mila contagiati dal febbraio 2020. Di questi, solo 23mila hanno avuto bisogno del ricovero. Ma i professionisti di queste manifestazioni leggono il dato in modo liquidatorio”.  Per Zaia, di fronte ai numeri attuali è possibile parlare, in una certa misura, di una “pandemia dei non vaccinati”. In un contesto simile, “la terza dose è il booster necessario per il percorso vaccinale”.

 

L’aumento dei casi nelle società sportive

 

Infine, Zaia ha affrontato la questione dell’aumento dei casi nelle società sportive. “La verità è che nello sport il distanziamento è quasi impossibile. Domattina alle 8:00 ho la riunione per fare le squadre sentinella, così come abbiamo fatto con le scuole. Io comunque continuo a credere nei test fai da te, potrebbero darci un grande aiuto. Si dice che la gente, se sta bene, nasconde la positività. Ma il principio, per me, è sempre quello di dare fiducia al cittadino. Il fatto è che abbiamo una crescita lenta, ma è crescita: il virus circola eccome. Ha senso gettare al vento i sacrifici e il lavoro che tutti abbiamo fatto?”

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