Covid, i co-fondatori di BioNTech: “Con l'Rna batteremo anche tumori e Hiv"
Salute e BenessereLo sostengono Sahin e Tureci, immuno-oncologi co-fondatori di BioNTech, l'azienda che ha sviluppato il vaccino anti-Covid per Pfizer, basato sulla tecnologia dell’rna messaggero. Gli scienziati hanno raccontato a “La Repubblica” la loro “battaglia per sconfiggere la pandemia”. Spiegando che nei prossimi anni “sarà pronta la versione anticancro" e che nel 2022 dovrebbero cominciare “i test clinici per i vaccini contro la malaria e la tubercolosi. E andremo avanti con il nostro programma di un vaccino contro l'Hiv”
Ugur Sahin, 56 anni, nato ad Alessandretta in Turchia e Ozlem Tureci, 54 anni, nata a Lastrup in Germania. Sono gli immuno-oncologi co-fondatori di BioNTech, l'azienda che ha sviluppato per Pfizer uno tra i vaccini anti-Covid attualmente in uso nel mondo per contrastare la pandemia di coronavirus. Figli di immigrati turchi arrivati proprio in Germania negli anni ’60, si sono sposati quasi dieci anni fa e, grazie alle azioni di BioNTech, risultano ad oggi le prime persone di origine turca ad entrare nella lista dei cento tedeschi più ricchi in assoluto. Entrambi hanno raccontano la loro avventura scientifica nel libro “Il vaccino che ha cambiato il mondo”, al centro di un’intervista concessa al quotidiano “La Repubblica”.
Le potenzialità dell’mRna messaggero
Tutto è partito negli anni Novanta, quando hanno cercato un modo per aiutare il sistema immunitario a combattere i tumori. Mentre oggi, oltre a proteggere dal Covid centinaia di milioni di persone, promettono di utilizzare la tecnica dell'mRna messaggero, quel il sottile filamento che, nelle cellule, trasporta le istruzioni per costruire le proteine, con l’obiettivo per curare in modo nuovo differenti malattie, dai melanomi alle sindromi autoimmuni alle patologie allergiche. Attualmente, il potenziale dell'mRna per la medicina sembra avere un patto particolarmente decisivo. Quando l’hanno compreso i due scienziati? “Non è stato tanto un singolo momento, ma piuttosto una combinazione di osservazioni. A motivarci era la domanda: ‘Come trattare al meglio ogni singolo paziente?’”, ha spiegato Tureci. “Come medici sappiamo quanto sia potente il sistema immunitario, e quindi abbiamo focalizzato la nostra ricerca sullo sviluppo di una 'cassetta degli attrezzi' , proprio grazie all'Rna messaggero, per sostenere il sistema immunitario nel suo lavoro”, ha poi aggiunto. Secondo Sahin, poi, “l'mRna è la più antica forma di programmazione costruita dalla natura, perché passa alle cellule le istruzioni per produrre le proteine. Abbiamo capito subito l'enorme potenziale che c'era nel fornire informazioni, a nostro piacimento, direttamente alle cellule immunitarie, codificandole nell'mRna. Per poi lasciare che il sistema immunitario faccia quello che sa fare meglio: proteggere il nostro corpo dalle minacce”, ha spiegato.
L’mrna nell’ambito della lotta al cancro
Secondo gli esperti “la pandemia è stata il battesimo del fuoco per la tecnologia mRna. I prossimi cinque-dieci anni potrebbero portare a un cambiamento di paradigma in molti dei vaccini esistenti”, ha detto Tureci guardando al futuro prossimo. “La bellezza dell'mRna per la vaccinazione contro le malattie infettive è che può essere adattato rapidamente e non ha bisogno di vasti impianti di produzione per la fabbricazione”, ha sottolineato Sahin. “Inoltre, il processo di produzione dell'mRna è molto più rapido degli approcci vaccinali più tradizionali. Questa velocità è cruciale perché ci permetterà una cosa finora inedita: produrre vaccini anticancro personalizzati sul singolo paziente, a partire da un campione del suo tumore. Quando saranno sul mercato, il paziente dovrebbe aspettare solo un mese dalla consegna del campione”, ha detto. E, proprio a proposito della ricerca sui vaccini contro il cancro, i due co-fondatori di BioNTech hanno sottolineato di avere “15 vaccini anticancro in fase di test clinico, il più avanzato è quello contro il melanoma. Prevediamo nei prossimi 5 anni di portarne qualcuno sul mercato e di portare altri nuovi vaccini in fase avanzata di sviluppo clinico”.
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La doppia tecnica di contrasto
Ma come si può contrastare il cancro grazie alla tecnica dell'mRna? In sostanza, attraverso due modi, hanno commentato i due scienziati. “Il primo sistema usa l'mRna per spingere il sistema immunitario ad aggredire, invece della proteina Spike come nel caso del vaccino anti-Covid, delle parti specifiche delle cellule tumorali che sono condivise e conservate in tutti i tumori di uno stesso tipo e non sono soggette a mutazioni. Così le cellule cancerose vengono riconosciute e distrutte”, hanno spiegato. “L'altro sistema invece è quello calibrato sul singolo paziente: possiamo produrre un vaccino che ha come bersaglio venti antigeni specifici del tumore di un individuo”. I tumori maggiormente indicati per questo approccio sono “tutti i tipi di tumore solido, come il melanoma e il carcinoma del colon-retto. E dai nostri primi risultati clinici sembra ottimale per prevenire la ricorrenza dei tumori”, hanno continuato gli esperti.
I vaccini contro malaria, tubercolosi e Hiv
Non ci sono, però, solo i tumori nel mirino. “Nel 2022 contiamo di iniziare i test clinici per i vaccini contro la malaria e la tubercolosi. E andremo avanti con il nostro programma di un vaccino contro l'Hiv. Ma non finisce qui: l'mRna ci permette di riprogrammare il sistema immunitario non solo per stimolarlo, ma anche per calmarlo: e questo sarà prezioso per la cura delle malattie autoimmuni, dove i danni sono fatti da un sistema immunitario iper-reattivo e nella medicina rigenerativa”, hanno concluso.
La terza dose di vaccino anti-Covid
Infine, a proposito del vaccino anti-Covid e della terza dose, Sahin e Tureci non hanno dubbi. “I dati raccolti oggi suggeriscono che può aiutare a proteggere una vasta popolazione di persone da questo virus e dalle sue varianti. Oltre a un ampio accesso globale ai vaccini per tutti, le terze dosi potrebbero giocare un ruolo importante per il contenimento della pandemia e il ritorno alla normalità”, hanno riferito. “La nostra ricerca è iniziata con l'obiettivo di aiutare i singoli malati di cancro e ora siamo impegnati ad aiutare l'umanità”, ha chiosato Sahin. “Per citare le parole di Charles Bukowski: 'Si incomincia a salvare il mondo salvando un uomo alla volta’”.