Lo ha dichiarato in un'intervista a "Buongiorno" su Sky TG24, Guido Forni, immunologo e membro dell’Accademia dei Lincei, facendo il punto sui preparati contro il coronavirus in arrivo e sulle tecnologie su cui si basano. “I vaccini odierni hanno usato nuovissime tecnologie genetiche molto più rapide. Più lente sono le tecnologie basate sulle proteine, e ne stanno arrivando di interessanti”, ha aggiunto
“Il futuro dei vaccini sarà ad mRna o proteici, però teniamo presente che quelli ad adenovirus sono una realtà estremamente importante che salvano un mucchio di vite umane soprattutto in Italia dove c’è un’incidenza di malattia così importante”. Lo ha dichiarato in un'intervista a "Buongiorno" su Sky TG24, Guido Forni, immunologo e membro dell’Accademia dei Lincei, facendo il punto sui vaccini contro il coronavirus in arrivo e sulle tecnologie su cui si basano.
“I vaccini odierni hanno usato nuovissime tecnologie genetiche molto più rapide. Più lente sono le tecnologie basate sulle proteine, e ne stanno arrivando di interessanti”, ha aggiunto.
Covid, il punto sui vaccini in arrivo
Il primo preparato anti-Covid in arrivo, come ha spiegato Forni, "è quello della Novavax degli Usa che è molto interessante in cui la proteina spike viene aggregata in microparticelle". Poi potrebbe essere disponibile "un vaccino canadese della Medicago per cui vengono utilizzate le piante di tabacco in cui è stato inserito il gene della proteina spike che è il bersaglio di tutti i vaccini contro il Covid”. Secondo l’immunologo “è molto interessante perché se lo studio di fase tre, attualmente in corso, ha successo, permetterebbe di produrre vaccini in quantità enorme ad un prezzo estremamente basso. Mi piace sottolineare che l’adiuvante di questo vaccino è fatto dalla Gsk di Siena che viene utilizzato anche da un vaccino cinese della Clover che usa invece dei peptidi della proteina spike”, ha precisato il membro dell’Accademia dei Lincei.
Forni: "Il vaccino Curevac risolverà molti problemi"
A proposito dei preparati contro il coronavirus con tecnologia a mRNA, nel corso del suo intervento, Forni ha sottolineato che i vaccini "tipo Pfizer e Moderna hanno dimostrato di essere molto efficaci, con rari effetti collaterali, più che altro di tipo allergico".
"Ad oggi si privilegiano questi vaccini, ma fra pochissimo ci sarà un vaccino del tutto europeo, quello della Curevac, basato anche questo sull’mRna ma con tecnologie ancora più avanzate, sviluppato in modo più rapido e verrà prodotto in maniera molto rapida”, ha aggiunto, sottolineando che questo preparato può essere conservato a temperature di frigorifero. "Potrebbe quindi associare i vantaggi di vari vaccini. Il processo di approvazione da parte dell’Ema è in corso e appena verrà terminato lo studio di fase tre credo che questo vaccino risolverà moltissimi problemi in Europa e nel mondo", ha aggiunto Forni.
AstraZeneca e J&J, Forni: "Ritiro? È un azzardo"
Quanto ai vaccini a vettore virale, secondo l'immunologo, il “ritiro dei vaccini J&J e AstraZeneca è un’ipotesi molto azzardata perché il rischio di questi vaccini esiste ma è bassissimo". "Basarsi su questi dati per il ritiro mi sembra una decisione pericolosa, in questo momento questi vaccini salvano un mucchio di vite umane. il mio appello è quello di avere fiducia nei vaccini e considerare che tutte queste sospensioni sono date da un atteggiamento di estrema prudenza per garantire la massima sicurezza. Ad oggi dobbiamo usare questi vaccini perché funzionano”, ha aggiunto Forni.
"La prudenza delle autorità regolatore ha un prezzo molto alto"
Forni, nel corso dell'intervista ha poi spiegato che “la velocità di fare vaccini dipende da due fattori fondamentali: da una parte le nuove tecnologie genetiche (cinque giorni dopo che è stata isolata la sequenza del virus era già pronto il vaccino), e poi gli enormi investimenti degli stati e degli Enti che hanno permesso alle aziende di andare avanti senza avere il rischio permettendo di passare da una fase all’altra e di attivare più fasi contemporaneamente”.
A proposito dei vaccini anti-Covid AstraZeneca e J&J e dei rari eventi avversi, l'immunologo ha sottolineato che "per capire che un vaccino ha un effetto collaterale su un milione di persone bisogna vaccinare un milione di persone, o due milioni o cinque". "Sono effetti rarissimi che non potevano essere previsti su esperimenti fatti su 20, 30mila persone. E questo sarebbe potuto succedere con qualsiasi tipo di vaccino, sviluppato in anche in tempi diversi”, ha aggiunto. Si è trattato secondo Forni di un “formidabile successo della scienza e delle tecnologia umana che in pochissimi mesi è riuscita ad ottenere una serie di vaccini estremamente efficaci". "Alcuni di questi vaccini hanno dei rarissimi effetti collaterali, come quello della trombosi che sta spaventando moltissimo anche se la sua incidenza è estremamente bassa. E comunque l’atteggiamento delle autorità regolatorie è sempre quello di privilegiare la prudenza e la sicurezza. Anche se la prudenza questa volta ha un prezzo molto alto perché crea diffidenza e paura, blocca alcuni vaccini che comunque salvavano moltissime vite umane, e continueranno a salvare moltissime vite umane”, ha concluso l'immunologo.