L’azienda farmaceutica, come riporta anche il “New York Times”, ha chiesto la possibilità di autorizzare l'uso in emergenza del vaccino anti-Covid, per i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni. L’ente regolatore americano ha promesso di agire rapidamente in merito alla richiesta e ha provvisoriamente programmato un incontro, per il 26 ottobre, con l’obiettivo di esaminarla
Il gruppo farmaceutico Pfizer e la società BioNTech hanno chiesto alla Food and Drug Administration (Fda) americano la possibilità di autorizzare l'uso in emergenza del vaccino anti-Covid che hanno sviluppato, per i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni. Lo ha segnalato proprio Pfizer, sui propri canali social e, tra gli altri, anche il “New York Times”, spiegando come la somministrazione del vaccino in questa fascia di età possa contribuire a proteggere 28 milioni di pazienti, solo negli Stati Uniti. La Fda, scrive il Nyt, ha promesso di agire rapidamente in merito alla richiesta e ha provvisoriamente programmato un incontro, per il 26 ottobre, con l'obiettivo di esaminarla.
La dose pediatrica prevista
L’esito della richiesta, continua il quotidiano, è atteso con ansia dato che la decisione delle autorità di regolamentazione potrebbe influire anche sul funzionamento delle scuole. L'autorizzazione, tra l’altro, dipenderà non solo dalla solidità dei dati provenienti dagli studi clinici già effettuati, ma anche dalla possibilità delle aziende di produrre correttamente una nuova formulazione pediatrica. La dottoressa Janet Woodcock, membro della FDA, ha affermato la scorsa settimana che il vaccino per i bambini potrebbe richiedere “un dosaggio o una formulazione differente rispetto a quelli utilizzati in una popolazione pediatrica più anziana o negli adulti”. In quest’ottica proprio il mese scorso, Pfizer, ha diffuso nuovi dati secondo i quali una doppia dose di 10 microgrammi, ovvero una dose che è un terzo rispetto a quella utilizzata per gli adolescenti e gli adulti, è sicura e genera una risposta immunitaria “solida”. Questa doppia dose, sostiene l’azienda farmaceutica, è stata ben tollerata nei trial clinici e ha prodotto una risposta immunitaria, oltre ad effetti collaterali, paragonabili a quelli riscontrati nella fascia 16-25 anni.
I dati che riguardano l’emergenza sanitaria americana tra i più piccoli
I bambini, scrive ancora il Nyt, di rado si ammalano gravemente di Covid-19, ma la variante Delta ha portato quasi 30.000 di loro negli ospedali americani, stando ai dati riferiti ad agosto. Secondo l'American Academy of Pediatrics, inoltre, quasi 5,9 milioni di giovani americani di età inferiore ai 18 anni sono stati infettati dal coronavirus. Dei circa 500 pazienti under 18 che sono morti, inoltre, 125 erano bambini dai 5 agli 11 anni. Circa un americano su sei, contagiato a partire dall'inizio della pandemia, aveva meno di 18 anni, continua l’articolo. Ma proprio con l'aumento della variante Delta, i bambini hanno rappresentato un caso di un'infezione su quattro solamente il mese scorso, come sottolineato ancora dall'American Academy of Pediatrics. Per questo motivo, la Food and Drug Administration ha autorizzato l'uso di emergenza del vaccino Pfizer nei giovani di età compresa tra i 12 ed i 15 anni, lo scorso maggio.