Covid, il Cts: terza dose a over 80, ospiti Rsa e operatori sanitari più a rischio
Salute e BenessereIl comitato tecnico scientifico si è riunito nel pomeriggio per fornire al governo e al ministero della Salute un parere sulla somministrazione della dose di richiamo del vaccino anti-Covid ad altri soggetti oltre a quelli per i quali l'inoculazione è già partita lo scorso 20 settembre
Il comitato tecnico scientifico ha dato il via libera alla terza dose per gli over 80 e gli ospiti delle Rsa, in totale circa 4,5 milioni di italiani, e per il personale sanitario più a rischio. Il parere favorevole all'estensione anche a queste categorie della dose aggiuntiva è arrivato dagli esperti del governo al termine di una riunione nel pomeriggio. Dopo i circa 3 milioni di immunocompromessi - pazienti trapiantati, oncologici e con patologie autoimmuni, per i quali la somministrazione è scattata il 20 settembre scorso - si partirà anche con le altre categorie indicate dal Cts (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE).
La terza dose a Over 80 e ospiti Rsa
Sono 4.562.910 (secondo l'ultimo report del governo) gli ultra ottantenni in Italia: di questi 4.223.086 sono già totalmente vaccinati, e perciò potranno avere la terza dose, mentre 243.117 sono gli over 80 non vaccinati. Gli over 80 (compresi quelli residenti nella Rsa) si aggiungeranno a quanti al momento possono già chiedere la terza dose: si tratta di circa tre milioni tra immunocompromessi, trapiantati e malati oncologici con determinate specificità.
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Rinviata la decisione sul personale sanitario non a rischio
Il Commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo ha già fatto sapere che una volta definita la popolazione target verranno "aggiornati i sistemi informatici e comunicata la data dalla quale sarà possibile avviare per tutto il territorio nazionale la somministrazione delle dosi aggiuntive". Il Comitato ha invece rinviato la decisione se estendere o meno la terza dose anche a tutto il resto del personale sanitario: una scelta motivata, secondo quanto si apprende, dal fatto che non ci sarebbe urgenza e che non si tratta di soggetti fragili.