Vaccini Covid, Pfizer: con terza dose anticorpi più alti anche contro variante Delta

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"Un ulteriore richiamo entro 6-12 mesi dalla seconda dose aiuta a mantenere un alto livello di protezione contro il Covid-19", spiegano Pfizer e BioNTech in una nota, in cui annunciano di aver presentato alla Fda i dati iniziali emersi dalla loro sperimentazione a supporto della valutazione della terza dose di vaccino anti-Covid

Pfizer e BioNTech hanno annunciato di aver presentato all'agenzia statunitense Food and Drug Administration (Fda) i dati iniziali della loro sperimentazione a supporto della valutazione della terza dose di vaccino anti-Covid per una futura autorizzazione di questo richiamo in persone dai 16 anni in su. I primi dati mostrano un livello di anticorpi neutralizzanti "significativamente" più alto contro il virus Sars-CoV-2 iniziale e le varianti Beta e Delta in chi ha ricevuto un ulteriore richiamo, rispetto ai livelli osservati dopo due dosi. I risultati della fase 1 di sperimentazione saranno "presentati anche all'Agenzia europea del farmaco Ema e ad altri enti regolatori nelle prossime settimane", annunciano le due aziende in un comunicato ufficiale. (VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Terza dose vaccino: i primi dati

"I dati della fase 1 sulla sicurezza e l'immonogenicità degli individui che hanno ricevuto una terza dose del vaccino Pfizer-BioNTech (BNT162b2) mostrano un favorevole profilo di sicurezza e una robusta risposta immunitaria", spiegano Pfizer e BioNTech, che hanno avviato un programma di sperimentazione clinica di fase 1/2/3 che valuta la sicurezza, la tollerabilità e l'immunogenicità di una terza dose del vaccino anti-Covid nei partecipanti adulti statunitensi che hanno preso parte allo studio di fase 1 relativo al ciclo a due dosi. Nello specifico, ai partecipanti è stata somministrata una dose booster di 30 microgrammi del loro vaccino (BNT162b2), 8-9 mesi dopo la seconda dose.
Nella nota, le due aziende sottolineano che "alla luce degli alti livelli di risposta immunitaria osservata, una ulteriore dose entro 6-12 mesi dalla vaccinazione primaria aiuta a mantenere un alto livello di protezione contro il Covid-19".
"Una terza dose del vaccino Pfizer-BioNTech non è attualmente autorizzata per un uso ampio negli Stati Uniti - scrivono ancora - tuttavia, in base all'attuale autorizzazione all'uso di emergenza, il 12 agosto è stata autorizzata una terza dose per la somministrazione a individui di almeno 12 anni di età che abbiano subito trapianto di organi solidi o a cui sono state diagnosticate condizioni che si ritiene abbiano un livello equivalente di immunocompromissione".

Anticorpi contro variante Delta

"La vaccinazione è il nostro mezzo più efficace per prevenire l'infezione da Covid-19, in particolare le malattie gravi e il ricovero, e il suo profondo impatto sulla protezione delle vite delle persone è indiscutibile - ha dichiarato Albert Bourla, presidente e Ceo di Pfizer - Tuttavia, con la continua minaccia della variante Delta e la possibile comparsa di altre varianti in futuro, dobbiamo rimanere vigili contro questo virus altamente contagioso. I dati che abbiamo visto fino ad oggi suggeriscono che una terza dose del nostro vaccino suscita livelli anticorpali che superano significativamente quelli osservati dopo il regime originario a due dosi. Siamo lieti di presentare questi dati alla Fda".

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