Cervello, meccanismo sincronico sarebbe in grado di predire le azioni: lo studio

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È quanto emerso da un nuovo studio, pubblicato nella rivista scientifica Current Biology, e condotto dall'Università di Pisa nell'ambito di una ricerca finanziata da progetti Erc della comunità europea

Esiste un meccanismo che coordina l'attività delle aree motorie con quelle sensoriali ed è predittivo delle nostre azioni. È quanto emerso da un nuovo studio, pubblicato nella rivista scientifica Current Biology, e condotto dall'Università di Pisa nell'ambito di una ricerca finanziata da progetti Erc della comunità europea. I risultati dello studio, coordinato dalla professoressa Maria Concetta Morrone, secondo il team di ricerca rafforzano l'ipotesi che il cervello sia una “macchina predittiva”.

Lo studio nel dettaglio

Come spiegato in una nota dell'università pisana, la nuova analisi ha dimostrato che una semplice azione è in grado di sincronizzare i ritmi della visione: "Se si chiede a un osservatore di compiere un semplice gesto motorio, come premere un pulsante, e si misura la sua abilità nell'identificare correttamente un semplice oggetto visivo presentato a diversi intervalli temporali dalla pressione del pulsante, si vedrà che questa oscilla nel tempo alternando momenti di minima accuratezza, in cui non si riesce a identificare l'oggetto, a momenti in massima accuratezza in cui il compito è eseguito benissimo".
La sincronia, come ha spiegato Alessandro Benedetto tra i ricercatori che hanno condotto l'analisi, è la chiave della coordinazione sensori-motoria e "il nostro studio dimostra l'esistenza di una comunicazione continua tra azione e percezione, che garantisce un'efficace interazione con il mondo".

Test con risonanze magnetiche

Il team di ricerca si è poi concertato su come il cervello possa implementare questa sincronizzazione, analizzando i risultati delle risonanze magnetiche eseguite sui partecipanti, mentre veniva chiesto loro di compiere dei semplici gesti motori.
"Con questa ricerca per la prima volta abbiamo mostrato che la sincronia si estende tra la corteccia motoria (la regione del cervello che invia comandi ai nostri muscoli) e l'area visiva primaria, ossia il primo centro corticale di elaborazione delle informazioni visive, dimostrando per la prima volta che questa sincronizzazione visuo-motoria si instaura sin dagli stadi più precoci dell'elaborazione visiva, modulando in maniera ritmica (e ricalcando perfettamente i ritmi della nostra percezione) l'attività della corteccia visiva primaria e lo stesso ritmo modula anche le connessioni funzionali e quindi lo scambio di informazioni tra corteccia visiva e corteccia motoria", ha concluso la ricercatrice Paola Binda.

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