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Studio: scoperto anticorpo chiave per lo sviluppo di un vaccino contro tutti i coronavirus

Salute e Benessere
©Getty

È stato isolato da un team di scienziati dello Scripps Research Institute di La Jolla, in California, nel plasma di pazienti che hanno avuto il Covid-19 e precedenti infezioni da coronavirus che causano il raffreddore

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Sviluppare un vaccino in grado di scatenare una risposta immunitaria contro ogni forma di coronavirus. È l'obiettivo di un team di scienziati dello Scripps Research Institute di La Jolla, in California, che ha identificato nel plasma di pazienti che hanno avuto il Covid-19 e precedenti infezioni da coronavirus che causano il raffreddore un particolare anticorpo che potrebbe prestarsi proprio a questa applicazione. (VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Lo studio nel dettaglio

In un nuovo studio pubblicato su Nature Communications, il team di ricerca ha studiato come la precedente esposizione del sistema immunitario ai coronavirus che causano il raffreddore potrebbe influire sulla risposta immunitaria contro il Covid-19. "Esaminando i campioni di sangue raccolti prima della pandemia e confrontandoli con quelli di persone che hanno contratto l’infezione da Sars-Cov-2, abbiamo individuato un tipo di anticorpo che ha reagito in modo incrociato sia con i coronavirus endemici del raffreddore sia con Sars-Cov-2", ha spiegato Raiees Andrabi, ricercatore del Dipartimento di Immunologia e microbiologia dello Scripps Research Institute e co-autore senior dello studio. Nei test successivi, l'anticorpo ha anche neutralizzato SARS-CoV-1, il coronavirus responsabile della Sars, detta anche sindrome respiratoria acuta grave.

Come agisce l'anticorpo

“Siamo stati in grado di determinare che questo tipo di anticorpo cross-reattivo è probabilmente prodotto da una cellula B della memoria che è inizialmente esposta a un coronavirus che causa il raffreddore, e viene poi richiamata durante l’infezione da Sars-Cov-2”, ha aggiunto Raiees Andrabi, spiegando che le cellule B della memoria sono una parte essenziale del sistema immunitario. Sono, infatti, in grado di “ricordare” il patogeno già incontrato e possono circolare nel flusso sanguigno anche per decenni, pronte ad entrare in azione se la minaccia si ripresenta.
In particolare, il team di ricerca,  tramite delle tecniche di microscopia, ha dimostrato che questo anticorpo si lega "principalmente alla base della proteina Spike del virus, un'area che non cambia molto da ceppo a ceppo".
"La nostra identificazione di un anticorpo cross-reattivo contro Sars-Cov-2 e i coronavirus più comuni è un passo in avanti promettente sulla strada dello sviluppo di un vaccino o di una terapia a più ampio spettro”, ha concluso l’immunologo Dennis Burton, co-autore senior della ricerca e docente dello Scripps Research Institute.

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