Sviluppato un nuovo antibiotico contro le infezioni resistenti

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Si chiama A50926 ed è stato messo a punto grazie alla bioinformatica a partire da un batterio "buono" presente nel suolo. Il risultato si deve a uno studio condotto dall'Università dell'Insubria in collaborazione con il John Innes Centre di Norwich e l'Università di Bielefeld

Un team di ricercatori dell'Università dell'Insubria ha sviluppato un nuovo antibiotico che puó essere utilizzato per combattere le infezioni gravi resistenti ai farmaci. Si chiama A50926 ed è stato messo a punto per via biologica, in collaborazione con il John Innes Centre di Norwich e l'Università di Bielefeld, a partire da un batterio "buono" presente nel suolo. Descritto in un articolo pubblicato sulla rivista specializzata Acs Chemical Biology, il nuovo antibiotico appartiene alla famiglia dei glicopeptidi, "antiobitici salva-vita usati in ospedale per trattare le infezioni gravi resistenti".

Obiettivo: produrre altri antibiotici con lo stesso approccio

"È una variante rispetto a quelli già noti, che abbiamo visto essere efficace", ha spiegato Flavia Marinelli, coordinatrice del team di ricerca italiano.
Per metterlo a punto, i ricercatori hanno analizzato al computer il genoma di questo particolare batterio trovato nel suolo. "In questo modo abbiamo individuato i geni da poter usare per produrre l'antibiotico. Abbiamo così prodotto l'antibiotico che avevamo previsto essere efficace a livello bioinformatico", ha precisato la ricercatrice. Il lavoro dei ricercatori si concentrerà ora sulla produzione di altri antibiotici con lo stesso approccio. Solo successivamente selezioneranno "quello più promettente".

Usa: creata una nuova classe di antibiotici contro i batteri resistenti

Tra le ultime novità della ricerca di settore, negli scorsi mesi un gruppo di ricercatori dell’Istituto americano Wistar ha messo a punto una nuova classe di antibiotici in grado di combattere i batteri antibiotico resistenti che sfuggono ai comuni trattamenti. Come spiegato su Nature, la nuova classe di antibiotici, sviluppata dopo un'articolata analisi che ha riguardato milioni di molecole in grado di agire contro uno specifico enzima del metabolismo batterico, ha una duplice azione: da un lato colpisce i microrganismi e dall’altro attiva le difese immunitarie. “Abbiamo pensato, che sfruttare il sistema immunitario per attaccare simultaneamente i batteri su due diversi fronti potesse rendere difficile lo sviluppo di meccanismi di resistenza”, ha spiegato il coordinatore dello studio  Farokh Dotiwala.

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