Tumori, una mappa aggiornata per scegliere i luoghi di cura

Salute e Benessere
©IPA/Fotogramma

Presentata da Ropi, la Rete oncologica pazienti Italia e basata sul Programma nazionale esiti dell'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), è stata pensata con l’obiettivo di aiutare i cittadini a conoscere i centri a più alto volume di attività chirurgica oncologica nelle varie Regioni italiane

E’ stata presentata nel corso di un evento online, “Dove mi curo?”, una mappa aggiornata dei luoghi di cura, basata sul Programma nazionale esiti dell'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), con l’obiettivo di aiutare i cittadini a conoscere i centri a più alto volume di attività chirurgica oncologica nelle varie Regioni italiane. Il progetto è stato curato da Ropi, la Rete oncologica pazienti Italia.

L’idea alla base del progetto

Il progetto è stato portato avanti anche in virtù della considerazione, da parte degli esperti, secondo cui un numero sempre più importante di cittadini viene operato a causa di un tumore in strutture che eseguono un alto numero di interventi, sebbene esistano ancora molti i pazienti trattati chirurgicamente in centri con volumi di attività inferiori alla soglia raccomandata. Ad esempio, hanno sottolineato gli oncologi, il 30% delle pazienti con tumore al seno è stato operato nel 2019 in strutture con meno di 150 interventi annui.

L’importanza della scelta del luogo di cura

La scelta del luogo di cura, secondo gli esperti, può infatti fare la differenza, dato che esiste un’importante associazione tra volumi di attività chirurgica più alti e i migliori esiti delle cure oncologiche. Negli anni, ad esempio, sono aumentate le strutture con oltre 50 interventi al polmone, passate dal 35% nel 2017 al 43% nel 2019, con oltre 20 interventi allo stomaco (dal 23% nel 2017 al 27% nel 2019) e con oltre 150 interventi al seno (dal 12,5% del 2017 al 13,3% nel 2019). Si tratta di percentuali che testimoniano il progresso organizzativo coordinato dalle Reti Oncologiche Regionali. “Nel 2019 sono stati stimati 371.000 nuovi casi di tumore maligno. Sempre più spesso cittadini e pazienti chiedono informazioni sui luoghi di assistenza adeguati. Vogliamo offrire ai cittadini e ai pazienti una fotografia delle strutture sanitarie ad alto volume di chirurgia oncologica”, ha sottolineato Stefania Gori, presidente di Ropi. Occorre che aumentino, ha poi ribadito, i centri che rispondono alla soglia minima richiesta per le procedure chirurgiche. "Questo obiettivo viene costantemente ribadito all'interno delle Reti Oncologiche Regionali. La scelta del luogo di cura deve tenere conto non solo della quantità, ma anche delle buone pratiche assistenziali prima, durante e dopo la chirurgia", ha riferito. E, nella valutazione delle strutture, "sono importanti i volumi, ma non vanno trascurati anche i volumi del singolo chirurgo", ha aggiunto invece Marina Davoli di Agenas.

laboratorio_ansa

approfondimento

Tumori, scoperto “interruttore” per spegnere la replica delle cellule

Salute e benessere: Più letti