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Covid, Brusaferro: "Età media dei casi scende a 40 anni, decrescita anche tra 0 e 9 anni"

Salute e Benessere
©Ansa

Lo ha riferito il presidente dell'Istituto superiore di sanità, nel corso della conferenza stampa che illustra i dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia. "In tutti i Paesi le curve sono o stabili o in lenta decrescita e anche in Italia la curva indica una progressiva decrescita. Una decrescita lenta ma che continua in queste ultime settimane e si rileva in tutte le Regioni", ha aggiunto

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"In tutti i Paesi le curve sono o stabili o in lenta decrescita e anche in Italia la curva indica una progressiva decrescita. Una decrescita lenta ma che continua in queste ultime settimane e si rileva in tutte le Regioni". Lo ha riferito il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss), Silvio Brusaferro, nel corso della consueta conferenza stampa presso il ministero della Salute per illustrare i dati del monitoraggio settimanale della Cabina di regia. 

L'incidenza e l'età media dei casi

"Anche l'incidenza è in decrescita: nel flusso del ministero della Salute è pari a 96 per 100mila abitanti", ha sottolineato Brusaferro. "Tre Regioni sono scese sotto la soglia dei 50 casi per 100mila, soglia che recupera il tracciamento", ha poi aggiunto. "L'età media dei casi scende da 41 a 40 anni e la decrescita si rileva anche nella fascia tra 0 e 9 anni", ha continuato il presidente dell'Iss. "Negli anziani la decrescita è maggiore e questo è un indicatore della campagna vaccinale in corso", ha spiegato ancora.

Brusaferro: "Cresce la vaccinazione nella fascia 60-69 anni

"In questa fase sta crescendo la vaccinazione nella fascia tra 60 ai 69 anni, e gli over 80 raggiungono tassi di copertura elevati", ha aggiunto Brusaferro. "Il tasso di ospedalizzazione è strettamente correlato alla percentuale dei vaccinati over-80, ed è dunque in decrescita", ha poi confermato.

Cala la pressione sugli ospedali

"La pressione sui servizi ospedalieri decresce ma in 3 Regioni è sopra la soglia critica, l'indice Rt è stabile sotto la soglia critica e continua anche a diminuire l'incidenza ma bisogna recuperare il valore di 50 casi per 100mila abitanti", ha proseguito il numero uno dell'Iss. "La variante inglese è dominante e dunque bisogna ridurre il numero di nuovi casi aumentando il numero di vaccinati e mantenendo le misure di mitigazione per accompagnare questa fase di transizione", ha sottolineato. 

"Superare progressivamente il coprifuoco"

Un tema trattato ancora dal presidente dell'Iss è stato quello legato al coprifuoco. "Credo che progressivamente l'idea è di arrivare a superare la misura del coprifuoco", ha detto Brusaferro. In discussione, anche, "le proposte fatte dalle Regioni sui nuovi parametri: si punta alla valutazione dell'incidenza ma bisogna mantenere anche gli indicatori di allerta precoce per la valutazione del rischio", ha spiegato l'esperto.

"Serve che sperimentazioni come ReiThera ci siano"

In riferimento, poi, allo stop della Corte dei Conti al decreto di produzione del vaccino italiano ReiThera, Brusaferro ha commentato dicendo che "è molto importante che questo tipo di sperimentazioni possano essere condotte, il presupposto è che nel Paese ci sia la capacità ma anche il supporto economico per condurre tali sperimentazioni. Al di là dell'aspetto tecnico l'auspicio è che la ricerca in tutte le fasi possa essere continuata". 

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Rezza, "Dati confortanti ma occorre accelerare la campagna di vaccinazione"

Nel corso della conferenza stampa, è intervenuto anche Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute. "Siamo di fronte a dati confortanti e la situazione sta migliorando ma dobbiamo puntare a raggiungere il valore di 50 casi per 100mila abitanti per riprendere il tracciamento", ha ribadito. "E' l'effetto delle misure prese e la campagna vaccinale sta dando i suoi effetti"., ha spiegato, auspicando come sia importante, "accelerare la campagna di vaccinazione". Secondo l'esperto, la vera sfida è "arrivare a vaccinare i giovani per rallentare la velocità della circolazione virale, come ha dimostrato un recente studio in Israele. Dunque bisogna vaccinarsi il più possibile, in fretta e con ogni vaccino disponibile", ha detto. 

"Ora vaccini ai Paesi poveri, poi si considereranno i bambini"

 Sempre a proposito del tema vaccini, Rezza ha sottolineato che "in questo momento va data la precedenza ai Paesi piu poveri per la disponibilità delle dosi vaccinali, ma in seguito la vaccinazione dei bambini sarà da prendere inconsiderazione per un forte controllo dell'epidemia", ha detto. "Da un lato i bambini tendono a non sviluppare forme gravi di Covid per cui non ci sarebbe un'indicazione secca a vaccinarli, dall'altra parte se si vuole ottenere un effetto forte di controllo dell'infezione bisognerà vaccinare i bambini altrimenti l'infezione continuerà a circolare. Quindi la vaccinazione dei bambini sarà da considerare", ha confermato. 

"La variante indiana sembra avere un'elevata trasmissibilità"

Il direttore della Prevenzione del ministero della Salute ha poi toccato il tema delle varianti del virus, nello specifico quella indiana. "Sembra che la variante indiana abbia una elevata trasmissibilità per cui sarebbe giustificato un rafforzamento delle misure laddove è presente, ma non ci sono dati che dimostrano la maggiore aggressività clinica. Sulla capacita di dare infezione nei vaccinati, per ora non sembra essere cosi preoccupante come la variante sudafricana", ha riferito. 

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