In Evidenza
Altre sezioni
altro

Per continuare la fruizione del contenuto ruota il dispositivo in posizione verticale

Riapertura di piscine, terme e centri benessere: tutte le regole

Salute e Benessere
©IPA/Fotogramma

In programma a partire dalle prossime settimane, le riaperture delle strutture dovranno seguire le "Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali", elaborate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome con il supporto degli uffici di prevenzione dei Dipartimenti di Sanità pubblica delle Regioni e delle Province autonome

Condividi:

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella seduta datata 28 aprile, ha ufficialmente approvato le "Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali", elaborate con il supporto degli uffici di prevenzione dei Dipartimenti di Sanità pubblica delle Regioni e delle Province autonome. Il testo delle linee guida è stato inviato al premier, Mario Draghi, e ai ministri Speranza e Gelmini. Tra i settori presi in considerazione per le riaperture, in programma tra metà maggio e luglio, anche musei, parchi, cinema, attività della ristorazione. Ma pure piscine, terme e centri benessere. Ecco le regole che riguardano proprio questi ultimi settori.

Le regole da seguire nelle strutture

“Le presenti indicazioni si applicano alle piscine termali pubbliche e finalizzate ad uso collettivo e ai centri benessere, anche inseriti in strutture già adibite in via principale ad altre attività ricettive, e alle diverse attività praticabili in tali strutture, collettive e individuali, quali massoterapia, idromassaggio, sauna, bagno turco”, si legge nel documento. Tra le indicazioni di carattere generale, che possono essere valide ad esempio anche per le piscine all'aperto, si indica ai gestori di predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione da rispettare, di privilegiare l’accesso alle strutture e ai singoli servizi tramite prenotazione e di mantenere l’elenco delle presenze per un periodo pari a 14 giorni. Inoltre, prima dell’accesso alle strutture, si consiglia la rilevazione della temperatura corporea, “impedendo l’accesso in caso di temperatura >37,5 °C”. Tra le altre indicazioni, quella di compilare un programma il più possibile pianificato delle attività per prevenire eventuali condizioni di aggregazioni e regolamentare così i flussi negli spazi comuni, con l’obiettivo di favorire il rispetto del distanziamento interpersonale. Le postazioni dedicate alle casse e alla reception possono essere dotate di barriere fisiche, gli impianti devono essere dotati di dispenser con prodotti igienizzanti per l’igiene delle mani dei e gli spazi relativi alle aree spogliatoi e docce, devono assicurare le distanze di almeno 2 metri. Inoltre, deve essere garantita la regolare e frequente pulizia e disinfezione delle aree comuni e dei servizi igienici e anche di spogliatoi e docce.

Le piscine termali

Per quanto riguarda le piscine termali, le linee guida indicano che la densità di affollamento in vasca è calcolata “con un indice di 4 mq di superficie di acqua a persona (7 mq per le piscine dove le dimensioni e le regole dell’impianto consentono l’attività natatoria)”. Il gestore, dunque, deve calcolare e gestire le entrate dei frequentatori nell’impianto. In particolare, le vasche o le zone idromassaggio che non possono rispettare le superfici di acqua per persona come segnalato in base a queste misure, dovranno essere utilizzate da un solo cliente, “fatta eccezione per persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggetti al distanziamento interpersonale”. Ai genitori/accompagnatori viene raccomandato “di avere cura di sorvegliare i bambini per il rispetto del distanziamento e delle norme igienico-comportamentali compatibilmente con il loro grado di autonomia e l’età degli stessi”. Nelle aree dove è presente l’acqua, occorre mantenere la concentrazione di disinfettante nella stessa, “nei limiti raccomandati e nel rispetto delle norme e degli standard internazionali, preferibilmente nei limiti superiori della portata”.

approfondimento

Nuovo decreto Covid, la road map delle riaperture da aprile a luglio

Tutte le indicazioni per i centri benessere

Infine, per quanto concerne i centri benessere, le linee guida prevedono che i clienti debbano sempre indossare la mascherina nelle aree comuni al chiuso, mentre il personale è tenuto all’utilizzo della mascherina sempre in presenza dei clienti e comunque in ogni circostanza in cui non sia possibile garantire la distanza interpersonale di almeno un metro. Va evitato l’uso promiscuo di oggetti e biancheria e per questo motivo, il cliente deve accedere al servizio munito di tutto l’occorrente, preferibilmente fornito dalla stessa struttura. Considerando i trattamenti alla persona, come ad esempio massoterapia, sauna, bagno turco, l’operatore e il cliente devono mantenere una distanza inferiore a 1 metro e devono indossare, compatibilmente con lo specifico servizio, una mascherina a protezione delle vie aeree. In particolare, si spiega, per i servizi che richiedono una distanza ravvicinata, l’operatore deve indossare la visiera protettiva e mascherina FFP2 senza valvola. “E’ consentito praticare massaggi senza guanti, purchè l’operatore prima e dopo ogni cliente proceda al lavaggio e alla disinfezione delle mani e dell’avambraccio e comunque, durante il massaggio, non si tocchi mai viso, naso, bocca e occhi”, si legge poi nel documento. Tra un trattamento e l’altro, è consigliato areare i locali, garantire pulizia e disinfezione di superfici e ambienti, con particolare attenzione a quelle toccate con maggiore frequenza. Il cliente, comunque, deve utilizzare la mascherina a protezione delle vie aeree durante il trattamento, “tranne nella doccia e nel caso di trattamenti sul viso”, oltre a provvedere alla corretta igiene delle mani prima di accedere e al termine del trattamento stesso.

approfondimento

Decreto Covid, dal pass per gli spostamenti al coprifuoco. FAQ