Covid, monitoraggio Iss: Rt nazionale scende a 0,85

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L'indice la scorsa settimana era 0,92. È un dato che emerge dal monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute. "La curva italiana mostra una lenta decrescita: quasi tutte le regioni hanno un calo dell'incidenza, che è pari a 182 per 100mila abitanti", ha spiegato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro

L'indice Rt nazionale scende a 0,85, registrando dunque un calo rispetto alla scorsa settimana (0,92). E' quanto emerso dai dati contenuti nel monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute, all'esame della cabina di regia tecnica. "La curva italiana mostra una lenta decrescita: quasi tutte le regioni hanno un calo dell'incidenza, che è pari a 182 per 100mila abitanti", ha sottolineato Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss). "Secondo il flusso Iss invece l'incidenza è 160 per 100mila perchè include il periodo di Pasqua. In altri Paesi invece la curva è in crescita e ciò si traduce in provvedimenti di restrizione", ha aggiunto.

L'Rt maggiore di 1

Nello specifico, secondo il documento, sono cinque le Regioni/PPAA (contro otto della settimana precedente) con un Rt puntuale maggiore di uno: Basilicata, Sardegna, Sicilia, Toscana e Valle d'Aosta. Tra queste, la Sardegna ha una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3. Mentre due Regioni (Sicilia e Valle d'Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA, invece, hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno.

Terapie intensive sopra soglia ma primi segni lieve calo
 

Secondo il monitoraggio settimanale, continua la pressione sulle terapie intensive ed i reparti ospedalieri con un tasso di occupazione a livello nazionale al di sopra della soglia critica sia in terapia intensiva (39% rispetto alla soglia di allarme fissata al 30%) che in area medica (41% contro il 40% della soglia critica), che tuttavia per la prima settimana mostrano segnali di una lieve diminuzione. Resta alto il numero di Regioni/PPAA con un tasso di occupazione in intensiva e aree mediche sopra soglia (14 contro le 15 della settimana precedente). Nonostante, come detto, il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale sia sopra la soglia critica, il documento segnala un calo rispetto alla scorsa settimana del numero di persone ricoverate in terapia intensiva: da 3.743 (dato al 6 aprile) a 3.526 (13 aprile). Dato in diminuzione anche nelle aree mediche, dove il numero di persone ricoverate passa da 29.337 (6 aprile) a 26.952 (dato aggiornato al 13 aprile).

Covid: scende ancora l'incidenza

Il monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute segnala anche una diminuzione dell'incidenza settimanale, che resta tuttavia elevata e ancora lontana da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e del tracciamento dei loro contatti. 

Rischio alto Calabria, 16 Regioni moderato, 3 basso

Inoltre, il documento evidenzia "un'ulteriore diminuzione del livello generale del rischio" a livello nazionale: una Regione (Calabria) ha un livello di rischio alto (contro 4 della scorsa settimana), sedici Regioni/PPAA (contro 15 della scorsa settimana) hanno una classificazione di rischio moderato (di cui 4 ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e tre Regioni (Abruzzo, Campania, Veneto) e una Provincia Autonoma (Bolzano) hanno una classificazione di rischio basso.

Scientists are at work in the VirPath university laboratory, classified as "P3" level of safety, on February 5, 2020 as they try to find an effective treatment against the new SARS-like coronavirus, which has already caused more than 560 deaths. - When most are busy developing vaccines or testing the few anti-virals available, VirPath will go after drugs used for diseases that have nothing to do with a respiratory infection such as 2019-nCoV. (Photo by JEFF PACHOUD / AFP) (Photo by JEFF PACHOUD/AFP via Getty Images)

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Brusaferro, meno casi tra over-80, 60-69enni ed età scolare

"Con l'inizio delle vaccinazioni c'è stata una inversione e i casi stanno decrescendo tra over-80 ma anche tra 60-69enni, così come per l'età scolare", ha spiegato Brusaferro, nel corso della conferenza stampa sull'analisi del monitoraggio settimanale della Cabina di regia. "Le vaccinazioni continuano a crescere: ha superato il 75% di copertura la fascia over-80 e oltre il 50% ha fatto il ciclo completo. La fascia tra 70 e 79 anni sta anche rapidamente crescendo", ha aggiunto. A proposito della situazione ospedaliera, il presidente dell'Iss ha spiegato che "c'è ancora un sovraccarico dei servizi assistenziali e si superano soglie per terapia intensiva e area medica, l'incidenza decresce ma molto lentamente. Quindi non bisogna allentare l'attenzione e si deve mantenere alta la guardia per contenere la diffusione del virus". 

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Rezza: "La variante Gb ha soppiantato ceppo virus precedente"

Nel corso della conferenza, è intervenuto anche il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, che ha spiegato come "la variante inglese, che ha una trasmissibilità maggiore del 50%, ha ormai soppiantato i ceppi precedenti del virus". Secondo l'esperto, "bisogna ancora tenere comportamenti prudenti. L'incidenza scende così lentamente perchè la variabile Gb ha una alta trasmisssibilità. L'antidoto è solo la vaccinazione di massa", ha concluso. 

Giornata del vaccino antinfluenzale per il personale dell'Ospedale San Giovanni, Roma, 7 ottobre 2020.
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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