Il Covid allontana la parità di genere, Wef: ci vorranno 135 anni

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A fare i conti è il World Economic Forum nel suo Gender Gap Report 2021. Complice l'impatto della pandemia, la chiusura del divario di genere globale è aumentata di una generazione rispetto alle stime della precedente edizione del rapporto: da 99,5 anni a 135,6 anni

Ci vorranno altri 135,6 anni per raggiungere la parità di genere a livello globale. A fare i conti è il World Economic Forum nel suo Gender Gap Report 2021, in cui ha analizzato le disuguaglianze di genere su quattro aree (politica, economia, educazione e salute).
Complice l'impatto della pandemia di Covid-19, la chiusura del divario di genere globale è aumentata di una generazione rispetto alle stime della precedente edizione del rapporto: da 99,5 anni a 135,6 anni. “Nonostante si stiano creando condizioni di parità in termini di educazione e condizioni sanitarie”, si legge nell’analisi, “le donne non hanno le stesse opportunità, fronteggiano ostacoli economici, un peggioramento della partecipazione politica e difficoltà nel mantenere il posto di lavoro”.

Parità di genere: ci vorranno 52,1 in Europa occidentale

Se questo è il quadro complessivo, ci sono però aree nel mondo in cui il divario di genere potrà essere colmato in meno anni.
Secondo le stime World Economic Forum, "al ritmo relativo attuale il Gender Gap può potenzialmente essere colmato in 52,1 anni in Europa occidentale, 61,5 anni in Nord America e 68,9 anni in America Latina e Caraibi". In tutte le altre regioni ci vorranno più di 100 anni per colmare il divario di genere: 121,7 anni nell'Africa subsahariana, 134,7 anni nell'Europa orientale e nell'Asia centrale, 165,1 anni nell'Asia orientale e nel Pacifico, 142,4 anni in Medio Oriente e Nord Africa e 195,4 anni nell'Asia meridionale.

Islanda prima, Italia 63esima

Nello specifico, in testa alla classifica della parità si mantengono i Paesi nordeuropei. L'Islanda per il dodicesimo anno consecutivo è al primo posto per il minore divario di genere, seguita da Finlandia, Norvegia, Nuova Zelanda e Svezia. L'Italia resta, invece, tra i Paesi peggiori in Europa: è in 63esima posizione su 156 Stati, seppur con un guadagno di 13 posizioni rispetto alla classifica dello scorso anno.
La Penisola è penalizzata soprattutto dalle disparità nella partecipazione economica (114esimo posto) e anche nella salute (118esimo).

L'uguaglianza economica arriverà solo nel 2.300

Il Gender Gap Report 2021, come detto, ha analizzato il problema su quattro diverse aree.
In particolare, dal documento emerge che il gap più "difficile" da colmare sarà quello della parità economica: il rapporto stima che saranno necessari 267,6 anni per raggiungerla a livello globale. Ciò significa che l'uguaglianza economica arriverà solo nel 2.288. La relazione del Wef evidenzia in particolare la "persistente mancanza di donne in posizioni di leadership: rappresentano solo il 27% di tutte le posizioni manageriali".

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