Vaccini, Curcio (Protezione civile): “Siamo in guerra, servono norme da guerra"

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Lo ha detto, da Genova, il capo della Protezione civile, presente per l'apertura del maxi-hub vaccinale della Fiera. Con lui, tra gli altri, anche il Commissario per l’emergenza coronavirus, Francesco Figliuolo, che ha confermato l'arrivo di circa tre milioni di dosi per fine mese, che "ci porteranno a un totale da inizio campagna di 14 milioni e 170.000 dosi, rispetto allo stimato iniziale di 15,6 milioni, ma che è di più rispetto ai cali che inizialmente avevano paventato le aziende”

"Non fermiamoci ai numeri ma utilizziamoli per fare un salto in avanti". Sono le parole di Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile, intervenuto oggi a Genova per l'apertura del maxi-hub vaccinale della Fiera. "Non siamo qua a fare classifiche. Non ci interessa. A noi interessa che ci si vaccini", ha aggiunto, facendo riferimento anche alla presenza del Commissario per l’emergenza coronavirus, Francesco Figliuolo. "Noi siamo in guerra. Servono norme da guerra. E mi pare che qui lo si stia facendo, a cominciare dall'impiego delle farmacie che vedrà in Liguria uno dei punti di prima attivazione, così come la norma che sblocca l'operatività degli infermieri e tante altre cose fatte e recepite per favorire sia la parte tecnica che politica", ha poi detto inoltre Curcio. 

Figliuolo, confermato l’arrivo di 3 milioni di vaccini

"Il piano vaccinale non deve cambiare ogni due settimane: le Regioni hanno la programmazione bimensile delle aziende più grandi. Di Pfizer e AstraZeneca sanno già cosa arriva fino a fine aprile. Di Pfizer sanno addirittura le date". Queste, invece, le parole di Figliuolo, che ha confermato l'arrivo di circa tre milioni di dosi per fine mese, che "ci porteranno a un totale da inizio campagna di 14 milioni e 170.000 dosi, rispetto allo stimato iniziale di 15,6 milioni, ma che è di più rispetto ai cali che inizialmente avevano paventato le aziende”, ha riferito il Generale. “E di questo ritengo si debba dare atto all'intervento del nostro primo ministro", ha detto ancora.

Le difficoltà “oggettive” del calendario

"E' chiaro che le aziende produttrici, che si stanno allineando, non stanno lavorando con le scorte ma stanno mettendo sul mercato tutto ciò che producono”, ha aggiunto il commissario per l’emergenza coronavirus del nostro Paese. “Hanno difficoltà oggettive a dare un calendario che abbia un orizzonte superiore alle due settimane. Anche perché, una volta infialati, i vaccini hanno più di 180 controlli e se uno non va a buon fine, tutto il lotto viene fermato. Nelle ultime settimane, non abbiamo avuto alcun ritardo di questo tipo", ha comunicato.

Figliuolo: “Sanità privata? Ok ad ogni mezzo legale”

"Le Regioni hanno i loro modelli, a me interessa che raggiungano i numeri e per raggiungere i numeri sono disposto a qualsiasi cosa che rientri nella legalità", ha poi aggiunto ancora Figliuolo, in risposta a chi chiedeva un commento sul coinvolgimento della sanità privata nella campagna di vaccinazione. "Certamente questa è una buona pratica e ne abbiamo anche altre", ha detto.

Italian Prime Minister, Mario Draghi, at the Chamber of Deputies for a confidence vote on his new government in Rome, Italy, 18 February 2021.
ANSA/LAPRESSE/POOL/ROBERTO MONALDO

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