Melanoma cutaneo, Irst: casi in calo fra i giovani

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Lo segnala l'Irst di Meldola in un comunicato stampa diramato sul suo sito ufficiale, in cui cita i risultati emersi da due studi di settore, pubblicati rispettivamente sull'International Journal of Cancer (IJC) e su Medicine

L’andamento dell’incidenza del melanoma cutaneo, "il più insidioso e diffuso tumore della pelle, sta segnando un significativo arresto nella sua crescita". Lo segnala l'Irst di Meldola, nel Forlivese, in un comunicato stampa diramato sul suo sito ufficiale, in cui cita i risultati emersi da due studi di settore, pubblicati rispettivamente sull'International Journal of Cancer (IJC) e su Medicine. Nella nota l’Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori (Irst) sottolinea che solo in Italia nel 2020 si stima siano state registrate 14.900 nuove diagnosi di melanoma cutaneo (8.100 uomini, 6.700 donne): dati che collocano questo tumore della pelle al terzo posto tra tutte le neoplasie maligne che colpiscono la popolazione con età inferiore ai 50 anni.

Tassi stabilizzati tra i nati dopo il 1975

Nello specifico, i risultati emersi dalla ricerca pubblicata sull'IJC, condotta in base dati presenti nel database dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM), evidenziano che nella Penisola i tassi del melanoma si sono stabilizzati tra i nati dopo il 1975 e che nelle ultimissime generazioni hanno cominciato a diminuire, seguendo l'analogo andamento registrato prima del 2000 nell'Europa del Nord. "Questo è principalmente il frutto di un comportamento più prudente e consapevole all'esposizione al sole e ai raggi Uv artificiali, anche se la diagnosi precoce dei precursori del melanoma, cioè delle lesioni della cute che hanno la capacità di evolvere a melanoma, potrebbe avere contribuito", ha spiegato il dottor Lauro Lucchi, del registro tumori.  

L'efficacia delle campagne di sensibilizzazione

Gli studi confermano, inoltre, l'efficacia delle campagne informative volte a sensibilizzare la popolazione sull'importanza della protezione nell'esposizione solare. In particolare, dalla ricerca promossa dall’Intergruppo Melanoma Italiano (IMI), pubblicata su Medicine, che ha comparato i dati di due campagne di sensibilizzazione che hanno coinvolto in totale più di 20mila bambini, è emerso che la prevalenza delle scottature tra i più piccoli è calata del 4,4% negli ultimi 15 anni. La progressiva consapevolezza nelle famiglie dei rischi dell’esposizione solare è confermata anche dall'aumento dell'uso delle creme solari (14,7%) e della maglietta quando si sta al sole (11,1%).
"Le notizie che derivano da questi studi sono positive e incoraggianti. Continueremo a sensibilizzare senza sosta la popolazione, perché il sole rappresenta anche una importante fonte di benessere e salute, ma deve essere ‘preso’ in maniera corretta, protetta e non eccessiva, specie per i bambini", ha commentato l’Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini.

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