Astrazeneca, Marco Cavaleri (Ema) a Sky TG24: "Vaccino sicuro"

Salute e Benessere

Per quanto riguarda i casi di trombosi, “non sono eventi che comunemente sono associati al vaccino - spiega Cavaleri -. Bisogna capire cosa potrebbe essere legato al vaccino e cosa no, ad oggi non abbiamo nessuna prova che il vaccino possa causare questi eventi. Noi speriamo di dare risposte in tempi brevissimi”, ha quindi ribadito

"Il vaccino Astrazeneca è sicuro ed efficace e quindi bisogna continuare a usarlo". A dirlo, intervistato da Sky TG24, è Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccini dell’Agenzia Europea del Farmaco (Ema). “Il nostro comitato di farmacovigilanza ha guardato tutti i dati che abbiamo a disposizione riguardo alla sicurezza di questo vaccino, inclusi questi eventi tromboembolici che si sono verificati, ma che in effetti sono molto rari, stiamo parlando di un numero di casi inferiore a quelli che ci saremmo aspettati se le campagne vaccinali non fossero in corso, nella popolazione in generale. Essendo casi molto rari non sono stati ancora discussi nel dettaglio, prima di far questo è impossibile concludere, è impossibile dire che abbiamo un problema con questo vaccino. Ad oggi quello che ci sentiamo di dire è che il vaccino risulta sicuro e efficace, quindi bisogna continuare ad usarlo (VIDEO)”, ha ribadito (LO SPECIALE VACCINI - L'ALGORITMO CHE CALCOLA QUANDO SI POTREBBE ESSERE VACCINATI - LE ULTIME NOVITÀ SUL PIANO VACCINALE).

"Nessuna prova che vaccino causi trombi"

“I trombi – ha aggiunto Cavaleri - non sono eventi che comunemente vengono associati all’uso di vaccini, poi bisogna vedere di quale vaccino si parla. Questo è un vaccino usato su tutta la popolazione adulta e gli anziani, è una popolazione in cui questi eventi succedono comunque, in cui queste malattie avvengono. È molto importante che cerchiamo di capire esattamente cosa sarebbe successo comunque, al di là del vaccino, e che quindi non ha nulla a che fare con il vaccino, da ciò che potrebbe esservi legato. Ad oggi non abbiamo nessuna prova che il vaccino possa causare questi eventi, ma ovviamente stiamo indagando per capire meglio” (VIDEO).

Nicola Magrini, Aifa

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"Prossima settimana comitato farmacovigilanza su Astrazeneca"

“La settimana prossima ci sarà una riunione del nostro comitato di farmacovigilanza, dopo che tutti i casi cumulativi sono stati analizzati. Abbiamo cercato di avere tutte le informazioni, inclusa l’autopsia, così da avere un quadro completo, capire se questi dati ci permettono di arrivare a una conclusione in qualche modo. Però ci potrebbe essere bisogno di più tempo, di capire se altri casi vengono riportati e capire se effettivamente ci sia uno sbilancio dei casi dopo la vaccinazione, che non ci saremmo aspettati. Ad oggi non è così, i casi sono molto rari. Bisogna stare tranquilli e andare avanti con le vaccinazioni”, ha sottolineato il responsabile della Strategia vaccini dell'Ema. “Nel Regno Unito, che è il paese che ha vaccinato di più con AstraZeneca con undici milioni di dosi – ha detto poi -, non hanno visto niente di allarmante o preoccupante su questo fronte, sono dati che rassicurano”. Penso che il blocco del lotto AstraZeneca, ha quindi osservato, “sia stato fatto in maniera precauzionale, per essere certi di aver indagato tutto quello che bisognava indagare. Chiaramente è importante come i vaccini vengono conservati e una conservazione sbagliata può portare a qualche problema, è quindi giusto e legittimo fare queste indagini. Però mi è difficile pensare che ci sia un problema con i lotti, almeno dal punto di vista della produzione”.

epa08612064 A general view of an analytical chemist at AstraZeneca s headquarters in Sydney, Australia, 19 August 2020. Australian Prime Minister Scott Morrison announced Australians will be among the first in the world to receive a COVID-19 vaccine, if it proves successful, through an agreement between the government and UK-based drug company AstraZeneca.  EPA/DAN HIMBRECHTS  AUSTRALIA AND NEW ZEALAND OUT

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"Su Sputnik iniziata raccolta informazioni"

Il responsabile della strategia vaccini ha quindi parlato dell’approvazione da parte dell’Aifa del vaccino Johnson&Johnson. Quello di J&J, ha commentato, sicuramente “è un vaccino maneggevole, il fatto che si possa usare con una sola dose, almeno a questo punto della campagna vaccinale in pandemia, è di aiuto e semplificherà le cose. Può essere tenuto in frigorifero, quindi sarà di grande aiuto per raggiungere la popolazione. È sicuramente un’opzione benvenuta”. Su Sputnik, invece, “abbiamo iniziato a verificare le informazioni che sono disponibili ad oggi, e elaborato un piano per quando riusciremo ad avere tutte le altre informazioni che sono necessarie per arrivare a un’opinione regolatoria, incluse le ispezioni ai siti produttivi e ai centri che hanno condotto gli studi clinici. Il programma è ben definito, ora speriamo che tutto vada nel verso giusto e che riusciamo ad avere tutti i dati necessari, per poter concludere in tempi brevi”. Quale sarà la prossima approvazione di Ema “è difficile dirlo – ha spiegato poi Cavaleri -, però direi che CureVac, Novavax o Sputnik potrebbero essere tra i vaccini che arriveranno prossimamente, io spero quanto prima”.

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"Vaccini efficaci contro le varianti"

Infine, Cavaleri ha parlato della campagna vaccinale in Italia: “Bisogna avere un po’ di pazienza, soprattutto adesso che stanno arrivando queste varianti, continuare il più velocemente possibile con le campagne vaccinali, penso che a primavera finalmente raggiungeremo un numero di vaccinazioni, anche a livello europeo, che sarà sostanziale. Mi auguro che andando verso l’estate poi si possa veramente tornare a qualcosa che somiglia alla normalità”. “I vaccini – ha concluso  - sono efficaci con le varianti, soprattutto con la cosiddetta variante inglese, abbiamo dati che mostrano come gli anticorpi formati da questi vaccini possano neutralizzare questa variante. Per alcuni vaccini come AstraZeneca ci sono anche dati clinici che mostrano come ci sia protezione su questa variante. Un po’ più insidiose sono le varianti brasiliana e sudafricana, perché hanno molte più mutazioni. Però anche lì i dati ad esempio di J&J mostrano che c’è un livello di protezione alta, soprattutto dalla malattia grave. Sono dati incoraggianti e importanti, penso che questi vaccini riusciranno a contenere i danni che queste varianti potranno fare”.

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