Tumori, messa a punto una nuova tecnica di protonterapia

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Sviluppata da un team di ricercatori della Mayo Clinic, promette di riuscire a colpire più specificamente le cellule cancerose che resistono ad altre forme di trattamento

Un team di ricercatori della Mayo Clinic ha sviluppato una nuova tecnica protonterapica, una delle ultime frontiere nella lotta contro i tumori, che promette di riuscire a colpire più specificamente le cellule cancerose che resistono ad altre forme di trattamento.
La sicurezza e l'efficacia della nuova tecnica, denominata LEAP (acronimo di "biologically enhanced particle therapy"), saranno valutate nel corso di futuri studi clinici su diverse tipologie di cancro.

Nuovo metodo per somministrare la terapia protonica

Nel corso dello studio, descritto nel dettaglio sulla rivista scientifica Cancer Research, il team di ricerca ha ideato un nuovo metodo per somministrare la terapia protonica contro specifici tumori che hanno difetti nel percorso di riparazione del Dna dei geni Atm-Brca1-Brca2.
"Abbiamo confrontato gli effetti di fornire la stessa quantità di energia nelle cellule tumorali utilizzando un modello di deposizione di energia densa con LEAP, rispetto a diffondere la stessa energia in modo più diffuso, come avviene con la terapia convenzionale con fotoni e protoni", ha spiegato Robert Mutter, ricercatore della Mayo Clinic.
"Sorprendentemente, abbiamo scoperto che i tumori con difetti intrinseci nel percorso Atm-Brca1-Brca2 sono sensibili alla nuova tecnica protonica concentrata".

I risultati dello studio

Questo nuovo sistema terapeutico ha permesso al team di ricerca di sconfiggere con successo i carcinomi.
"Abbiamo anche scoperto che abbiamo potuto ricablare farmacologicamente il meccanismo di riparazione del Dna con la co-somministrazione di un inibitore dell'Atm, un regolatore della risposta del corpo al danno del Dna, per rendere le cellule che si occupano della riparazione sensibili al nuovo trattamento", ha spiegato Zhenkun Lou, tra i ricercatori che hanno condotto lo studio.
Come precisato dagli ideatori della nuova tecnica sulle pagine della rivista specializzata, le caratteristiche fisiche distinte dei protoni permettono ai radioterapisti oncologi di risparmiare i tessuti normali vicini con una precisione superiore rispetto alla radioterapia convenzionale basata sui fotoni.

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