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InfluNet, l’incidenza delle sindromi simil-influenzali resta sotto la soglia di base

Salute e Benessere
©Ansa

In totale, dall’1 al 7 febbraio, i casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono stati circa 101.000, per un totale di circa 1.589.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza.  A comunicarlo il consueto bollettino del Sistema di Sorveglianza Integrata dell’Influenza coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss)

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Nel corso della quinta settimana del 2021, nel periodo intercorso tra l’1 ed il 7 febbraio, l’incidenza delle sindromi simil-influenzali ha continuato a risultare stabilmente sotto la soglia basale, con un valore pari a 1,7 casi per mille assistiti. Nella scorsa stagione, in questa stessa settimana, la curva iniziava la sua discesa dopo aver raggiunto il picco epidemico stagionale e il livello di incidenza era pari a 12,1 casi per mille assistiti. A sottolinearlo, il consueto bollettino Influnet, il Sistema di Sorveglianza Integrata dell’Influenza coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss).

I dati dell’ultimo bollettino

In particolare, sottolineano gli esperti, “in tutte le Regioni italiane che hanno attivato la sorveglianza il livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali è sotto la soglia basale”. Dai dati, restano escluse due Regioni, ovvero Sardegna e Calabria, che non hanno attivato la sorveglianza a causa dell’emergenza legata alla diffusione del Covid-19. Analizzando nello specifico il bollettino, l’Iss comunica che durante la quinta settimana del 2021, 750 medici sentinella hanno inviato dati circa la frequenza di sindromi simil-influenzali tra i propri assistiti. Il valore preciso dell’incidenza totale è pari a 1,68 casi per mille assistiti. Nella fascia di età 0-4 anni l’incidenza è pari a 4,50 casi per mille assistiti, nella fascia di età 5-14 anni è pari a 2,15, nella fascia 15-64 anni a 1,62 e tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni si attesta su un valore pari a 0,81 casi per mille assistiti. In totale, dall’1 al 7 febbraio, i casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono stati circa 101.000, per un totale di circa 1.589.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza.

Nessun virus influenzale identificato in Italia

“Dall’inizio della stagione, nessun virus influenzale è stato finora identificato in Italia”. E’ questo un altro dato significativo che continua ad emergere dalle segnalazioni dell’Iss. In particolare, sempre durante la quinta settimana dell’anno in corso, sono stati segnalati 240 campioni clinici ricevuti dai diversi laboratori afferenti alla rete InfluNet e, tra i 234 analizzati, nessuno è risultato positivo al virus influenzale, su un totale di 3.060 campioni analizzati dall'inizio della sorveglianza. Nell’ambito delle analisi di questi campioni, 27 sono risultati positivi al virus del Sars-Cov2, per un totale di 409 dall’inizio della sorveglianza.

La situazione a livello mondiale

A livello mondiale, sottolineano ancora gli esperti, la circolazione dei virus influenzali si mantiene su livelli molto inferiori rispetto alla media stagionale. Succede anche nelle zone temperate dell’emisfero Nord, dove “la circolazione virale rimane al di sotto dei livelli inter-stagionali, con poche sporadiche identificazioni di virus di tipo A e B in alcuni Paesi”. Nelle zone temperate dell’emisfero Sud, invece, la circolazione virale viene riportata a livelli inter-stagionali. Tra le identificazioni virali segnalate, quelle in alcuni paesi dell’America centrale, in particolare ad Haiti, e dell’Africa occidentale e dell’Asia meridionale. “Nel complesso, la maggior parte delle sporadiche identificazioni di virus influenzale, ad oggi registrate nel mondo, sono attribuibili al tipo B”, hanno concluso gli studiosi.

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