Scoperto un nuovo meccanismo associato all’insorgenza di patologie del neurosviluppo

Salute e Benessere

I risultati, pubblicati sulle pagine della rivista Pnas, suggeriscono nuovi bersagli farmacologici per ripristinare il normale processo di formazione delle cellule nervose

Un nuovo studio condotto da un team di ricercatori dell’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-In) ha scoperto un nuovo meccanismo  associato all’insorgenza di patologie del neurosviluppo.
I risultati, pubblicati sulle pagine della rivista Pnas, suggeriscono nuovi bersagli farmacologici per ripristinare il normale processo di formazione delle cellule nervose, alterato in diverse sindromi.
"Nonostante la complessità della disabilità intellettiva e di patologie come l’autismo, questi studi di ricerca di base sono fondamentali per conoscere i meccanismi neuronali alla loro base e per identificare i bersagli verso i quali indirizzare terapie efficaci", ha commentato Claudia Lodovichi, coordinatrice del team di ricerca.

Lo studio nel dettaglio

 

Molte patologie dello sviluppo dipendono da alterazioni della formazione o della funzione dei neuroni inibitori, la cui comunicazione con i neuroni eccitatori rappresenta uno dei fattori chiave dell'attività cerebrale.
"Dal momento che i neuroni inibitori generati dopo la nascita hanno già dimostrato di giocare un ruolo fondamentale per il normale sviluppo del cervello, siamo andati a indagare se effettivamente alterazioni nella migrazione o nello sviluppo di questi neuroni potessero contribuire all’insorgenza di deficit cognitivi", ha spiegato Lodovichi. Il team di ricerca, in particolare, ha indagato nel cervello murino gli effetti della mutazione di OPHN1, un gene associato nell’uomo a disabilità intellettiva, sulla maturazione delle cellule nervose nei primi mesi di vita.
Grazie alla tecnica di “real-time imaging a due fotoni”, i ricercatori sono riusciti a valutare in tempo reale l’impatto della mutazione di OPHN1 sulla migrazione dei neuroni inibitori generati dopo la nascita, dimostrando che la velocità "risulta ridotta a causa di alterate risposte al GABA", il neurotrasmettitore utilizzato dai neuroni inibitori GABAergici, "che ha un ruolo sulla regolazione della migrazione dei neuroblasti".
"Gli effetti del GABA sulla migrazione sono opposti nei neuroni di controllo e in quelli mutati e dipendono dalla concentrazione dello ione cloruro (Cl-) all’interno della cellula", ha spiegato Lodovichi. "Bloccando farmacologicamente i canali che regolano l’ingresso di Cl-, siamo riusciti a ripristinarne il normale processo di migrazione e maturazione. Il nostro studio dimostra che anche una bassa concentrazione di Cl- con conseguente maturazione precoce dei neuroni, possa portare allo sviluppo di disabilità intellettiva".

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