Zanzare, un batterio alla base della resistenza ai pesticidi: lo studio

Salute e Benessere

Lo ha scoperto un team internazionale di ricercatori dell'Università di Reading, dell'Inbiotec-Conicet e dell'Università di San Juan, in Argentina. Al centro delle loro osservazioni una particolare specie di zanzara, la “culex quinquefasciatus”, che appare essere resistente a tre specifici pesticidi grazie all’aiuto di un particolare batterio che la infetta naturalmente, il “Wolbachia”

La resistenza delle zanzare ad alcuni tra i più diffusi pesticidi in commercio può provenire da una sorta di alleato: il “Wolbachia”, ovvero un batterio che, naturalmente, le infetta e che permette a questi animali di contrastare l’efficacia dei prodotti che vengono utilizzate per controllarle. La scoperta è stata realizzata dai ricercatori dell'Università di Reading, da quelli dell'Inbiotec-Conicet e dell'Università di San Juan, in Argentina e potrebbe aprire ora le porte a nuovi e più efficaci modi per evitare le diffusioni delle malattie che vengono trasmesse da questi insetti.

Una particolare specie di zanzara

Nel lavoro di ricerca, pubblicato sulla rivista “Scientific Reports”, i ricercatori hanno preso in esame una particolare specie di zanzara, ovvero la “culex quinquefasciatus”, conosciuta anche come la “zanzara domestica del Sud”, allevata per alcuni anni in condizioni ambientali controllate in un laboratorio, proprio in Argentina. Si tratta di una delle specie più diffuse nei Paesi con climi più caldi. Il team di studiosi, al termine dei test, ha così scoperto che le larve di zanzara naturalmente infettate da un ceppo argentino del “Wolbachia” erano meno sensibili a tre specifici pesticidi batterici (Bacillus thuringiensis israelensis, Bacillus wiedmannii biovar thuringiensis e Lysinibacillus sphaericus), due dei quali sono disponibili in commercio e vengono utilizzati in molti Paesi del mondo per controllare le popolazioni di insetti. Alejandra Perotti, professoressa associata di Biologia degli Invertebrati presso l'Università di Reading e coautrice dello studio, ha spiegato che l’esito di questo studio "dimostra l'importanza di osservare più da vicino come interagiscano i batteri nelle zanzare e sui pesticidi, specialmente in un momento in cui sono in fase di elaborazione nuovi piani per i metodi da utilizzare, dove utilizzarli e quali specie scegliere come target".

Le malattie diffuse da questi insetti

Le zanzare, si legge in un comunicato apparso sul sito dell’Università di reading, trasmettono agli esseri umani diverse malattie come la febbre dengue, la malaria, la zika e la febbre gialla. Succede attraverso i loro morsi che riescono ad uccidere, collettivamente, più di un milione di persone in tutto il mondo ogni anno. In particolare, la “culex quinquefasciatus”, è capace di trasmettere diverse malattie grazie ad una vasta gamma di virus come quello del Nilo occidentale, il virus dell'encefalite di San Luis, il virus dell'encefalite equina venezuelana e una varietà di parassiti (vermi filariali).

The female and male Wolbachia-carrying mosquitoeses are seen mating in an enclosure at the newly opened National Environmental Agency (NEA) mosquitoes production facility in Singapore December 2, 2019. - Singapore explores the use of Wolbachia-carrying Aedes males to help suppress the Aedes mosquito population in Singapore, for further reduction of the risk of dengue. (Photo by Roslan RAHMAN / AFP) (Photo by ROSLAN RAHMAN/AFP via Getty Images)

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