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Tumore del colon, scoperto il punto debole delle cellule staminali

Salute e Benessere

Ad individuarlo sono stati i ricercatori del Dipartimento di discipline chirurgiche, oncologiche e stomatologiche del Policlinico di Palermo che hanno individuato il tallone d’Achille delle cellule staminali che alimentano la crescita di questo tumore, ovvero un particolare tipo di recettore, chiamato “Her2”

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In molti tumori, come si legge sul portale dell’Istituto Superiore di sanità (Iss) è stata identificata la presenza di cellule neoplastiche dotate di caratteristiche particolari, chiamate cellule staminali tumorali (Cancer Stem Cells, CSCs). Si tratta di cellule che possiedono un’elevata capacità di rigenerare il tumore stesso e di adattarsi a modificazioni dell’ambiente circostante, come la presenza di farmaci o la scarsità di risorse vitali. “Identificate per la prima volta venticinque anni fa nelle leucemie, da allora sono state trovate in quasi tutti i tumori sia solidi che ematologici”, spiega l’Iss che ha dato un contributo fondamentale a quest’area di ricerca con la scoperta delle cellule staminali del cancro del polmone e del colon. Proprio a proposito di quest’ultimo, un’importante scoperta è arrivata dai ricercatori del dipartimento di discipline chirurgiche, oncologiche e stomatologiche del Policlinico di Palermo che hanno individuato il punto debole delle cellule staminali che alimentano la crescita di questo tumore, ovvero un particolare tipo di recettore.

Il recettore “Her2”

La scoperta, pubblicata dalla rivista scientifica “Gut”, si basa appunto sul ritrovamento di un recettore che partecipa insieme ad altri alla crescita del tumore. Il recettore si chiama “Her2” e, aiutato dal microambiente tumorale e attraverso l'attivazione di un meccanismo molecolare, si è scoperto come riesca a creare una sorta di “scudo protettivo” alle cellule staminali del tumore al colon, che se ne servono per proteggersi dalle comuni terapie antitumorali, permettendogli di migrare e dare origine così a metastasi.

Il meccanismo individuato

Gli autori della scoperta sono riusciti a comprendere come, disattivando questo recettore e le molecole che lo stesso attiva, sia possibile frenare la capacità del tumore di dare origine alle metastasi. Questo perché il recettore “Her2” agisce da interruttore per la migrazione cellulare e per la formazione delle metastasi stesse. "Nel cancro del colon esistono cellule staminali che alimentano continuamente la crescita tumorale e sono invulnerabili alle terapie”, ha sottolineato il professor Giorgio Stassi, responsabile del laboratorio di fisiopatologia cellulare e molecolare e uno degli autori della scoperta. “Ma anche queste cellule hanno un tallone d'Achille, come è stato dimostrato dai nostri ricercatori. I tumori si diffondono, recidivano e diventano insensibili ai farmaci perché sono 'alimentati' da cellule staminali tumorali”, ha spiegato. “All'origine di un tumore ci sarebbe cioè una cellula staminale impazzita, che ne garantirebbe anche la sopravvivenza. Con la loro capacità di moltiplicarsi all'infinito, infatti, le cellule staminali del cancro alimentano la malattia. Pertanto, poterle colpire con farmaci selettivi, in futuro, consentirà di distruggere alla radice il tumore ed impedirgli di produrre le metastasi, che costituiscono il vero pericolo mortale del cancro”, ha spiegato ancora. “Questa scoperta ci permetterà di trovare nuove strategie per distruggere queste cellule e impedire in tal modo che il tumore si diffonda”, ha poi concluso Stassi.

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