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Vaccino, Locatelli: “Fatte 179.000 dosi, numeri non irrilevanti”

Salute e Benessere
©Ansa

Pur con differenze regionali “significative” è questo il dato più aggiornato e relativo alla campagna vaccinale anti-Covid in Italia. A riferirlo Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e componente del Comitato Tecnico Scientifico (Cts), nel corso di un intervento televisivo. Al momento, ha spiegato ancora, “l'Italia, pur avendo una circolazione sostenuta, non ha una curva epidemica fuori controllo"

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Esistono "differenze regionali significative" ma l’ultimo dato aggiornato parla di “oltre 179.000 persone vaccinate, un numero tutt'altro che irrilevante. Due giorni fa erano 84.000, significa che in 48 ore abbiamo vaccinato 95.000 persone". Così Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e componente del Comitato Tecnico Scientifico (Cts), ha aggiornato i numeri riguardanti la campagna vaccinale anti-Covid nel nostro Paese, discutendone nel corso della trasmissione “Agorà”, in onda su Rai 3. (Covid-19, il vaccino in Italia e nel mondo: DATI E GRAFICIPillole di vaccino, dal vaiolo al Covid-19: i video delle puntate)

I tamponi positivi e i dati degli ospedali

Nell’affrontare i temi legati al vaccino, Locatelli ha sottolineato che l'Italia "è il secondo Paese in Europa per numero di vaccinazioni fatte. Siamo partiti il 31 dicembre e siamo al 5 gennaio è troppo presto per fare bilanci negativi. Ma le differenze vanno colmate", ha detto. Poi un riferimento al numero dei tamponi risultati positivi e a quello della situazione nei nosocomi del Paese. "Vedere la percentuale dei tamponi positivi risalire fino al 17% deve allertare, così come deve allertare il numero di posti occupati nelle aree mediche e terapie intensive, che non è più quella che vedevamo nei giorni scorsi”. Questi dati, secondo il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, devono avere l’obiettivo di “indirizzarci verso il mantenimento di una grande attenzione, che è anche alla base delle misure prese nelle ultime ore". I numeri, ha aggiunto, "ci dicono che c'è ancora una circolazione sostenuta del Sars-Cov-2, questa la ragione dei provvedimenti previsti fino al prossimo fine settimana", ha spiegato ancora.

No agli allarmismi eccessivi

Nel concludere il suo intervento, Locatelli ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda l’emergenza sanitaria del Paese. "La situazione italiana è significativamente migliore rispetto a quella di altri Paesi ma non vuol dire che possiamo allentare l'attenzione, ritenerci fuori pericolo o scongiurare una terza ondata”, ha commentato. “Allo stesso tempo però non dobbiamo creare allarmismi eccessivi perché l'Italia, pur avendo una circolazione sostenuta, non ha una curva epidemica fuori controllo", ha concluso, facendo riferimento alla possibilità, sostenuta da alcuni, di una terza ondata di contagi come effetto degli spostamenti per le festività. 

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