Covid Italia, Battiston: 5 Regioni nel pieno della seconda ondata

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Lo hanno segnalato i calcoli del professore di Fisica Sperimentale presso l'Università di Trento. Si tratta di Veneto, Sardegna, Puglia, Marche e Trentino. Dieci Regioni, invece, stanno attraversando una fase discendente e sei hanno in sostanza superato la seconda ondata, ovvero Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Umbria e Valle d'Aosta

La diffusione del coronavirus in Italia procede a velocità diverse, a livello regionale, con cinque aree del Paese ancora nel pieno della seconda ondata epidemica, (Veneto, Sardegna, Puglia, Marche e Trentino), dieci che stanno attraversando una fase discendente e sei che hanno in sostanza superato la seconda ondata. Con l’indice Rt, quello che indica quante persone possono essere contagiate da un individuo che ha l'infezione, che a livello nazionale è pari a “1.01 in crescita ", alla data del 3 gennaio 2021. Sono questi alcuni dei dati scaturiti in base ai calcoli di Roberto Battiston, professore di Fisica Sperimentale presso l'Università di Trento.

I dati a livello regionale

Come emerso dai calcoli, dunque, fra le regioni italiane, Veneto, Sardegna, Puglia, Marche e Trentino non hanno ancora raggiunto il picco massimo o non stanno ancora scendendo in modo significativo, con la Basilicata che registra una riduzione minima, pari al 6%. In queste regioni, ancora nel pieno della seconda ondata epidemica, il numero degli infetti in atto è aumentato, anche rispetto ai dati registrati a fine settembre. In particolare, l’aumento è stato segnalato come pari a 8,6 volte in Sardegna e a 25 volte in Veneto. Si trovano, invece, in una fase discendente della seconda ondata, pur a diverse velocità, dieci regioni, tra cui la Campania e l'Emilia-Romagna, oltre alla Calabria. Rispetto ai dati relativi al 27 novembre, in queste aree è stato registrato un calo che va dal 9% della provincia autonoma di Bolzano al 37% dell'Abruzzo, con un aumento del numero degli infetti in atto, rispetto ai dati del 29 settembre, pari alle 10,5 volte del Lazio, sino alle 19,4 volte della provincia autonoma di Bolzano. Tra le Regioni che sostanzialmente possono dire di aver superato la seconda ondata, rientrano Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Umbria e Valle d'Aosta, con una riduzione dei casi pari al 62% del Piemonte e al 68% di Liguria, Lombardia e Umbria. Nonostante questo, rispetto al 29 settembre, risultano comunque 2,8 volte più casi in Toscana, fino alle 7,4 volte in Umbria.

L’indice Rt ai fini della gestione dell’epidemia

Secondo Battiston, "l’indice Rt è molto utile per segnalare un andamento" ma "non può essere sufficiente da solo per avere un quadro epidemiologico completo ai fini della gestione dell'epidemia”, ha spiegato. “L'individuazione delle zone rosse, gialle e arancioni parte dal valore dell'indice Rt, ma deve considerare anche il grado di sviluppo dell'epidemia sul territorio”, ha quindi osservato il professore di Fisica Sperimentale, “in quanto va anche inclusa nella valutazione la quantità dei casi positivi nella regione: sono i due valori insieme che determinano quanto rapidamente può ripartire l'epidemia e permettono di valutare il rischio di saturare il sistema sanitario territoriale".

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