Non sarebbe previsto, invece, l’acquisto di dosi aggiuntive direttamente dalle aziende con un meccanismo bilaterale, come fatto dalla Germania con Pfizer-BioNTech
Franco Locatelli, il presidente del Consiglio superiore di sanità, ha reso noto che l’Italia “sta cercando di acquisire dosi aggiuntive di vaccino anti-Covid, su altre piattaforme vaccinali, ma sempre attraverso il meccanismo europeo di acquisizione dei vaccini”. Non sarebbe previsto, invece, l’acquisto di dosi aggiuntive direttamente dalle aziende con un meccanismo bilaterale, come fatto dalla Germania con Pfizer-BioNTech. Commentando questa eventualità, infatti, Locatelli ha dichiarato “non mi risulta”.
“Necessario agire a livello europeo”
Locatelli spiega che il procurement con iniziativa europea, ovvero il meccanismo europeo per l’acquisizione dei vaccini, “ha particolare valore, perché documenta la capacità del nostro continente di agire in maniera coordinata e sinergica, a tutela di tutti gli Stati”. È quindi “importante che tutte le iniziative per avere dosi di vaccino vengano prese a livello europeo”, ha aggiunto il presidente del Consiglio superiore di sanità.
La scelta della Germania
Non tutti gli stati dell’Ue hanno detto “no” agli accordi bilaterali con le aziende farmaceutiche. Il 28 dicembre, nel corso di una conferenza stampa di governo a Berlino, la portavoce del ministero della Salute tedesco ha reso noto che la Germania ha ordinato 30 milioni di dosi del vaccino anti-Covid, per via bilaterale, con la BioNTech. Queste si andranno ad aggiungere a quelle previste dai contratti firmati dalla Commissione europea (per la Germania ne sono previste circa 55,8 milioni). È previsto l’arrivo di 50,5 milioni di dosi del vaccino di Moderna, che però non ha ancora ricevuto il via libera dell’Agenzia europea del farmaco (Ema). Entro la fine del primo trimestre 2021, la Germania dovrebbe avere a disposizione tra le 11 e le 13 milioni di dosi del vaccino (circa 670mila dosi alla settimana). La collaborazione con Pfizer-BioNTech, inoltre, dovrebbe portare alla creazione di nuovi centri di produzione del vaccino a Marburgo (dove l’azienda tedesca ha già acquisito un centro di produzione della Novartis) e in Assia.