Picco seconda ondata Covid in Italia, a che punto siamo

Salute e Benessere

La media mobile a sette giorni della percentuale di positivi sui tamponi è scesa dal 16,4% del 16 novembre al 14,59% dell’ultimo rilevamento

In certe aree della Penisola l’andamento della curva di alcuni indicatori relativi all’emergenza Covid-19 è cambiato. In particolare, sta scendendo la media mobile a sette giorni della percentuale di positivi sui tamponi: è passata dal 16,4% del 16 novembre al 14,59% dell’ultimo rilevamento. Le regioni e le provincie autonome in cui questo calo è più evidente e veloce sono la Valle d’Aosta, l’Umbria, la Toscana, il Piemonte, l’Abruzzo, la Liguria, la Campania, le Marche e Bolzano. Tale discesa riguarda anche la percentuale nazionale di positivi su soggetti testati e, in generale, l’incremento dei nuovi casi.

Calano per la prima volta i ricoverati

Per quanto riguarda le terapie intensive e i ricoveri, invece, non c’è stata alcuna discesa, ma si è verificato un iniziale appiattimento della curva. I ricoverati sono diminuiti di 120: si tratta della prima diminuzione dall’inizio della seconda ondata. I decessi, che fotografano la realtà di un paio di settimane fa, sono ancora ancora lontani dal picco e saranno l’ultimo indicatore a calare.

La strada verso il vaccino

In attesa del candidato vaccino di Pfizer, in Italia sono stati individuati 300 punti in cui saranno distribuite 3,4 milioni di dosi del “rimedio” messo a punto dall’azienda farmaceutica. La campagna di vaccinazione anti-Covid dovrebbe iniziare verso la fine di gennaio. L’elenco delle strutture idonee è già stato recapitato al Commissario per l’Emergenza Domenico Arcui e comprende sia le strutture ospedaliere in grado di conservare e somministrate il vaccino sia le Rsa, che verranno servite tramite unità mobili. Il ministro della salute, Roberto Speranza, ha sottolineato che l’acquisto del vaccino anti-Covid non sarà affidato alle regioni, ma centralizzato e gestito dallo Stato. In occasione dell’incontro online “La sanità futura tra innovazione e ricerca”, Speranza ha spiegato che numerosi contratti sono stati sottoscritti e “altri saranno firmati a breve. Come Italia avremo il 13,65% dei vaccini già opzionati in sede europea”.

 

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