Lo ha confermato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), nel corso di una conferenza stampa sull’analisi della situazione epidemiologica nel nostro Paese. L’indice Rt è sceso da 1,7 a 1,43: questa “lieve remissione”, ha aggiunto Brusaferro, “non si traduce ancora in un calo della curva perchè il numero dei casi è ancora significativo e quindi non si può allentare la attenzione”
L’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e del Ministero della Salute, riferito alla settimana tra il 2 e l'8 novembre e riguardante la situazione epidemiologica in Italia, ha attestato un abbassamento dell’indice Rt, passato da 1,7 a 1,43, come confermato anche dal direttore del dipartimento Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. “Sale anche l’impatto sugli ospedali e si è registrata anche una lieve riduzione della trasmissibilità”, hanno spiegato gli esperti. A commentare i dati nello specifico, la consueta conferenza stampa sull’analisi della situazione epidemiologica nel nostro Paese, in cui sono intervenuti il Presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli e lo stesso Rezza. “Dopo Rt che ha avuto picco ad agosto c'è stato calo e poi da ottobre è andato crescendo, la scorsa settimana parlavamo di un rallentamento della curva e questa settimana c'è una lieve remissione del Rt che però non si traduce ancora in un calo della curva perchè il numero dei casi è ancora significativo e quindi non si può allentare la attenzione”, ha detto Brusaferro.
Cresce età media di chi contrae l’infezione
“Seppur lentamente l'età mediana delle persone che si infettano sta crescendo, non siamo ai livelli di marzo ma l'età sta crescendo lentamente. In questa fase il numero di persone anziane che contraggono l'infezione è cresciuto e gli asintomatici superano il 50%”, ha detto ancora il presidente dell’Iss. Brusaferro, inoltre, ha confermato che "aumentano le curve dell'occupazione in area medica e terapie intensiva e si stanno raggiungendo le soglie limite, ma bisogna anche considerare i posti letto attivabili nel Paese e che si stanno già predisponendo".
Rischio alto, mantenere la consapevolezza
"Mantenere alta la consapevolezza del rischio che è alto in tutte le regioni, serve a rafforzare le misure messe in atto per ridurre i nuovi casi", ha sottolineato ancora Brusaferro. "L'Rt ha avuto flessione e la maggior parte delle regioni sono in scenario 3 ma altre in scenario 4", ha confermato, lanciando l'appello a rafforzare le misure in atto in base al contesto regionale. "L' obiettivo è ridurre più rapidamente possibile l'Rt sotto 1 , per evitare che un'onda lunga possa mettere in ulteriore sovraccarico i servizi sanitari", ha detto.
Mascherine "cruciali"
"L'uso delle mascherine di comunità e chirurgiche è uno strumento importantissimo anche per i prossimi mesi, ma vanno usate correttamente", ha detto il numero uno dell'Iss. "Tenerle sotto il naso ad esempio non è un uso corretto. Il tipo Ffp2 e Ffp3 è invece per un uso professionale e hanno un tempo di utilizzo più limitato".
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Locatelli: “C'è decelerazione che andrà confermata”
"Ieri è stato il quarto giorno di fila in cui si osservava un calo nelle terapie intensive, questo sta a indicare che il sistema che è stato messo a punto funziona”, ha sottolineato invece Locatelli. “C'è una decelerazione che ovviamente andrà confermata", ha poi aggiunto.
Pronto documento sulle cure a casa, "sarà condiviso"
"Il ruolo dei medici di medicina generale è cruciale e va portato al centro della gestione dei malati", ha detto Locatelli. "In queste ore è pronto per una sua valutazione concertata con i medici un documento che è stato promosso su iniziativa del ministro e che vuole essere una linea di indirizzo. Ciò per dare indicazioni sia sul monitoraggio che sulla linee terapeutiche sia per evitare sovraccarico degli ospedali. Il documento è pronto e verrà condiviso e concertato con i medici".
La logistica sul vaccino anti-Covid
"C'è qualche problema legato alla catena del freddo per la distribuzione del vaccino anti-Covid, ma era un problema noto ed il ministero non si è fatto trovare non pronto per questi aspetti di logistica", ha spiegato. "Adesso il lavoro che sarà svolto con Arcuri consentirà di poter avere un adeguato meccanismo di distribuzione tenendo presente che ci sono anche altri vaccini che stanno arrivando. Si investe su diverse piattaforme vaccinali per poter avere numeri più larghi di vaccini disponibili".
"A Natale misure per non vanificare sforzi"
"Non possiamo pensare che Natale faccia eccezione , ovviamente l'auspicio è di arrivarci con l'Rt piu basso possibile ma non possiamo poi pensare di fare eccezioni in quel periodo dando luogo ai festeggiamenti cui eravamo abituati", ha aggiunto l'esperto. "Andranno tenute presenti tutte le misure per non vanificare gli sforzi che stiamo facendo e faremo fino al periodo natalizio".
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Rezza: “Due settimane per vedere de-escalation”
Secondo Gianni Rezza, poi, "servono due settimane per vedere la de-escalation dei casi per effetto delle misure" imposte alle regioni in caso di miglioramento. “Per l'escalation la riposta deve essere invece immediata”, ha spiegato il direttore della prevenzione del ministero.
La tendenza al calo della trasmissione dell'infezione
"Abbiamo apparentemente una tendenza alla diminuzione di Rt e questo sta a significare che c'è una tendenza alla diminuzione della trasmissione dell'infezione nel Paese", ha spiegato Rezza." Tale tendenza se confermata nelle prossime settimane potrebbe essere conseguenza dei provvedimenti adottati. C'è però un aumento dei ricoveri perche i dati fanno riferimento alla scorsa settimana", ha sottolineato.
Pronta una bozza per il piano vaccino
Per quanto riguarda, poi, il vaccino contro il Covid, Rezza ha confermato che "c'è un gruppo coordinato dalla direzione Prevenzione che ha fatto una bozza di piano che si sta perfezionando anche con una riflessione con le regioni, ma nei prossimi giorni il ministro ne darà conoscenza. Per quanto riguarda l'organizzazione e la logistica se ne occupa il commissario Arcuri". Per quanto riguarda invece il vaccino antinfluenzale, l'esperto ha confermato che "circa 18 milioni di dosi sono state acquisite dalle regioni e altre dosi arriveranno fino a gennaio: la campagna è iniziata in tempo e si protrarrà più a lungo rispetto alle altre". Si tratta di un sostanziale "raddoppio delle dosi che solitamente vengono distribuite pari a circa 11 milioni. Il virus non ha ancora cominciato a circolare ma già molte persone in più si sono vaccinate", ha detto.