Covid, Rezza: "Rt da 1,7 a 1,4". Età media delle vittime 80 anni

Salute e Benessere

Lo ha riferito il direttore del dipartimento Prevenzione del ministero della Salute. "Il numero di casi di Covid-19 nel nostro Paese è salito a 650 per 100mila abitanti", ha spiegato. Si conferma alta l'età media delle vittime, ovvero 80 anni: è un dato che emerge dall'ultimo rilevamento dell'Istituto Superiore di Sanità 

"Il numero di casi di Covid-19 nel nostro Paese è salito a 650 per 100mila abitanti, anche se questa settimana l'Rt sembra essere leggermente diminuito, passando da 1,7 a 1,4”. Sono le parole del direttore del dipartimento Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. L’indice, ha spiegato ancora, “si trova comunque al di sopra di 1 e questo rappresenta solo un primo segnale di una diminuzione della trasmissione che potrebbe essere attribuita ai provvedimenti che sono stati sinora presi. Purtroppo, però, il virus circola in tutto il Paese", ha poi aggiunto.

Gianni Rezza
Gianni Rezza - ©Ansa

Preoccupante aumento dei ricoveri

Oltre a confermare la circolazione del virus in tutto il Paese, Rezza ha segnalato ancora come si stia verificando "un preoccupante aumento sia dei ricoveri ospedalieri che dei ricoveri in terapia intensiva", ha detto. "Questo chiaramente giustifica ulteriori misure restrittive che devono essere prese soprattutto nelle Regioni che sono a rischio più elevato e, naturalmente, induce la popolazione a comportamenti prudenti".

L'età media delle vittime

Rispetto all'ultimo rilevamento dell'Istituto Superiore di Sanità, inoltre, si è confermata alta l'età media delle vittime causate dal Covid, ovvero 80 anni, di oltre 30 superiore all'età media dei malati in genere. Solo l'1,1% dei deceduti aveva meno di 50 anni. Nel dettaglio, con riferimento alla data dell'11 novembre, sono stati 472 i morti under 50, dei 41.737 totali (1,1%). In particolare, 109 di questi avevano meno di 40 anni (72 uomini e 37 donne con età compresa tra 0 e 39 anni). Di 31 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche, hanno detto gli esperti, mentre degli altri pazienti, 64 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 14 non avevano diagnosticate patologie di rilievo.

Le patologie connesse al virus

A proposito di patologie connesse al coronavirus, è stata confermata anche la media di 3,5 malattie preesistenti per le vittime. Complessivamente, 174 pazienti (3,3% del campione) presentavano 0 patologie, 682 (13,0%) presentavano una patologia, 988 (18,9%) presentavano due patologie e 3390 (64.8%) presentavano 3 o piu' patologie. Prima del ricovero in ospedale, il 21% dei pazienti deceduti seguiva una terapia con ACE-inibitori e il 14% una terapia con Sartani (bloccanti del recettore per l'angiotensina). Nelle donne il numero medio di patologie osservate è stato di 3,7, mentre negli uomini di 3,4. Ecco poi altri dati. I tempi mediani (in giorni) che trascorrono dall'insorgenza dei sintomi al decesso sono 12, dall'insorgenza dei sintomi al ricovero in ospedale 5 e dal ricovero in ospedale al decesso 7. Il tempo intercorso dal ricovero in ospedale al decesso è di 6 giorni più  lungo in coloro che sono stati trasferiti in rianimazione rispetto a quelli che non sono stati trasferiti (12 giorni contro 6 giorni).

La situazione a livello regionale

Intanto, in base al monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute e ai dati relativi alla settimana che è andata dal 2 all'8 novembre, è stato indicato come Campania e Toscana si debbano aggiungere alle zone a maggior rischio, quelle “rosse” segnalate nell’ultimo Dpcm. Al momento le zone in questione sono Calabria, Lombardia, Piemonte, Provincia di Bolzano e Valle d'Aosta. La lista, comunque, dovrà essere confermata dal Cts e poi firmata dal ministro della Salute, Roberto Speranza. L'ordinanza entrerà in vigore a partire dal 15 novembre. Le Regioni in zona “arancione”, invece, salgono a 9 con l’aggiunta di Emilia-Romagna, Friuli e Marche, mentre restano “gialle” Lazio, Molise, Trento, Sardegna e Veneto.

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