Covid-19: nel carcere di Terni positivi 55 dei 514 detenuti

Salute e Benessere

La quasi totalità dei contagiati è asintomatica, ma sono stati necessari anche due ricoveri. La notizia arriva da fonti dell’istituto penitenziario 

Crescono i casi di contagio da coronavirus nel carcere di Terni, dove su un totale di 514 detenuti sono attualmente 55 le persone risultate positive, tutte della sezione alta sicurezza. La notizia arriva da fonti dell’istituto penitenziario.

Secondo quanto riportato da Ansa, la quasi totalità dei contagiati è asintomatica, ma sono stati necessari anche due ricoveri. Domani, 29 ottobre, saranno sottoposti al tampone altri 90 detenuti, mentre nel pomeriggio di oggi, dovrebbero arrivare i risultati di un’altra quarantina di test. 

Al momento i casi di positiva al Covid-19 sembrano riguardare esclusivamente i detenuti: dai tamponi effettuati finora non sarebbero stati individuati casi di contagio tra il personale della polizia penitenziaria.

Allestita una sezione Covid: bloccate visite ai detenuti 

 

All’interno del carcere è stata già allestita una sezione Covid, che verrà estesa qualora il bilancio dei positivi si dovesse aggravare e sono state temporaneamente bloccate tutte le attività con personale esterno e le visite ai detenuti.

La situazione nel carcere di Terni è costantemente monitorata dall'Usl Umbria 2.

 

 

150 detenuti positivi nelle carceri italiane

 

Secondo le stime rese pubbliche dal Garante nazionale delle persone private della libertà personale, in Italia sono attualmente circa 150 i detenuti positivi al Covid-19 (su un totale di 54.815 persone) e 200 i contagiati tra gli addetti al personale delle carceri. 

I numeri segnalano “un'incidenza lievemente maggiore di quella del maggio scorso", anche se rispetto a quel periodo, "il numero di coloro che presentano sintomi è molto minore". “Non solo, i dispositivi di protezione non rappresentano come allora un'ipotesi teorica e le stesse procedure messe in atto rendono meno probabile il possibile contagio”, precisa il Garante nazionale delle persone private della libertà personale in una nota.

"Certamente, all'interno, come all'esterno, la velocità di crescita dei contagi desta preoccupazione, in particolare laddove si individuano dei cluster con un numero di persone positive innalzatosi velocemente - aggiunge il Garante - Ma, nel caso della popolazione detenuta, si tratta essenzialmente di due o al più tre situazioni - un paio in Lombardia e una in Umbria - mentre negli altri casi si è di fronte a piccoli numeri diffusi in più Istituti, rispetto ai quali è possibile, quindi, mettere in atto una gestione adeguata". Resta comunque "ineludibile il tema della predisposizione di spazi di effettivo ricovero interno, che si spera non siano necessari, ma che sarebbe errato non prevedere”. 

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