Coronavirus, Speranza: “La situazione è seria e delicata”

Salute e Benessere

Il ministro della Salute ha fatto il punto sull’evoluzione dell’emergenza coronavirus nel corso del suo intervento al congresso della Fimmg, a Villasimius

Al congresso della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg), in corso a Villasimius, il ministro della Salute Roberto Speranza ha parlato dell’evoluzione dell’emergenza coronavirus (segui la DIRETTA di Sky TG24). “I numeri che arrivano anche in queste ore ci dicono che siamo dentro una sfida enorme e che dobbiamo ragionare assieme su come affrontarla e vincerla: vengo da un Cdm in cui abbiamo prorogato lo stato di emergenza fino al 31 gennaio”, ha spiegato Speranza. “Con le scelte di oggi segniamo un cambio: non più ordinanze per allargare, ma ordinanze che mettono in guardia nei confronti di una situazione seri e delicata”, ha aggiunto il ministro.

Il ministro della Salute Roberto Speranza
©Getty

“Bisogna alzare la soglia di attenzione”

“Sarebbe un’illusione pensare che nel contesto internazionale noi siamo fuori pericolo e la politica deve dire la verità e ieri in Parlamento l’ho detta, spiegando perché chiediamo lo stato di emergenza, perché i dati dicono che il contagio cresce ed è necessario alzare la soglia di attenzione”, ha dichiarato Speranza. Si è poi rivolto direttamente ai medici presenti al congresso della Fimmg e li ha definiti “un pezzo insostituibile dello Stato”. “Valorizzare i presidi e gli studi dei medici di base è un interesse del Paese. A me vanno benissimo i soldi del Recovery Fund, del Mes e del Bilancio dello Stato, ma mi interessa che si chiuda definitivamente la stagione dei tagli e si incominci a investire sul nostro Servizio sanitario nazionale (Ssn). Perché ogni euro che si mette sulla salute è il più grande investimento”, ha sottolineato il ministro.

 

Verso una riforma del Servizio sanitario nazionale

Speranza ha poi parlato della necessità di costruire una nuova grande stagione di investimenti sul Servizio sanitario nazionale, vista come “una responsabilità di tutti noi”. “Oggi possiamo immaginare una riforma del Ssn in una stagione in cui non ci sono tagli, ma più risorse da mettere in campo. Possiamo condividere un disegno la cui parola chiave è “prossimità”. Dobbiamo immaginare un Ssn che si avvicina alle persone e prova a rispondere alle esigenze della comunità”, ha aggiunto Speranza.

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I test rapidi negli studi medici

Nel corso del suo intervento, Speranza ha anche definito la disponibilità dei medici di famiglia a fare test rapidi nei loro studi “uno straordinario messaggio al Paese”. Ha poi aggiunto che “lo Stato e le Regioni devono mettersi subito al lavoro per garantire delle condizioni di massima sicurezza”. “Non possiamo dirvi fate i test ma non ci sono mascherine. Per questo, quei 235 milioni approvati e che servono per portare la diagnostica di primo livello nei vostri studi devono arrivare subito perché servono oggi. Abbiamo approvato quella norma a fine dicembre in legge di bilancio, poi c’è stata l’emergenza, ma ora siamo in una fase diversa e ci serve accelerare. Abbiamo gli strumenti e possiamo farlo nel più breve tempo possibile. Si sta lavorando perché si acceleri e si porti a casa questo risultato”, ha proseguito Speranza. Il ministro ha poi parlato della formazione dei medici. Sono pronto da subito a sedermi ad un tavolo con voi, perché un Ssn che cambia ha bisogno di una formazione adeguata e ci vuole una formazione continua, perché se ci sono veloci cambiamenti la formazione deve essere un pezzo del nostro lavoro e lo Stato lo deve riconoscere". Oggi, ha aggiunto Speranza, "la sfida è troppo grande perché chiunque possa pensare di giocarla da solo. Se non rafforziamo la nostra struttura sanitaria la partita del futuro non la giochiamo”.

Al lavoro per evitare un secondo lockdown generale

Speranza ha aggiunto che il governo sta lavorando giorno e notte per evitare un secondo lockdown nazionale. “Ogni giorno valutiamo il quadro epidemiologico - spiega - e sappiamo che ogni lockdown ha un costo, ma i risultati che ci saranno tra due, tre o quattro settimane non sono scritti nel cielo. Nessuno ha certezza su quello che avverrà, dipende molto dai comportamenti delle persone, per questo il lavaggio delle mani, la distanza sociale e l'uso delle mascherine sono la chiave per abbattere questo virus”.

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