Disturbi della mente, in Europa ne soffrono 84 milioni di persone

Salute e Benessere

Il dato è emerso nell’ambito di “Headway2023 – Cosa abbiamo nella mente”, una settimana di eventi coordinata da Angelini Pharma, pensata per aumentare la sensibilità sul tema della salute mentale e “superare lo stigma che spesso accompagna il disagio psichico”

“Sono 84 milioni (1 su 6) le persone che soffrono di disturbi della mente in Europa e 84.000 le persone che ogni anno muoiono per malattie mentali o suicidio. Numeri che portano la salute mentale al quinto posto tra le più comuni malattie non trasmissibili”. Inizia così il comunicato di Angelini Pharma, azienda leader a livello internazionale per quanto riguarda la ricerca e le soluzioni terapeutiche per disturbi mentali e malattie rare, che ha fatto il punto della situazione sul tema, in occasione di una serie di eventi legati a “Headway2023 - Cosa abbiamo nella mente”, una settimana di appuntamenti sulla salute mentale che proseguono fino al 10 ottobre.

L’impatto della pandemia

“Non solo, l’impatto della pandemia da Covid-19 sarà evidente molto presto. Secondo i risultati di un ampio studio dell'Istituto di sanità pubblica belga, i tassi di depressione sono nettamente aumentati dal 10% al 16% (rispetto al 2018). In Regno Unito, Spagna e Italia, rispettivamente il 57%, 67% e 59% della popolazione tra i 18 ei 75 anni ha dichiarato di sentirsi depressa e senza speranza per il futuro”, scrivono ancora da Angelini Pharma. E proprio l’attuale pandemia di coronavirus ha avuto un impatto importante sulla salute mentale, come confermano gli esperti. “Questa settimana riceveremo i primi risultati di una indagine che abbiamo condotto in sei Paesi europei per comprendere meglio gli impatti della pandemia sulla mente delle persone. Quello della salute mentale è un settore ancora negletto, la pandemia ci offre l’occasione per innescare un cambiamento nella società in modo che sia possibile comprendere appieno l’importanza di un corretto trattamento dei disturbi mentali, spesso invisibili ma tanto rilevanti quanto quelli fisici”, si legge nella nota. Proprio gli eventi legati al progetto “Headway”, in collaborazione con The European House – Ambrosetti, tendono a condividere “conoscenze e know-how per prevenire, diagnosticare, gestire e trovare soluzioni che riducano l'incidenza delle condizioni mentali. Coinvolge medici, pazienti e cittadini, esperti e istituzioni sanitarie per aiutare ad affrontare le condizioni di salute mentale in Europa”, ha spiegato Agnese Cattaneo, chief medical officer di Angelini Pharma.

L’urgenza di migliorare il benessere mentale

Secondo Daniela Bianco, responsabile dell’area healthcare di The European House – Ambrosetti, “l'urgenza di migliorare il benessere mentale è supportata da recenti studi Ocse che stimano che il costo totale dei disturbi di salute mentale (in termini di perdita di produttività e spesa sanitaria e sociale) superi i 600 miliardi di euro in tutta Europa (pari al 4% del PIL europeo)”, ha spiegato, lanciando un allarme. “Sebbene gli impatti socioeconomici diretti e indiretti della salute mentale siano di fondamentale importanza, finora solo il 5% della spesa sanitaria totale è destinato alla salute mentale nei Paesi europei, con valori che vanno dal 3% in Polonia, al 3,4% in Italia, 4,2% in Spagna e 5,4% in Danimarca”. Si tratta, ha detto l’esperta, di uno scenario in cui la pandemia ha rimarcato “gli importanti impatti socioeconomici della malattia mentale sottolineando il ruolo cruciale dei determinanti sociali della salute mentale: dove viviamo, studiamo, lavoriamo e l'età, influenza il nostro stato di salute mentale e benessere”, ha aggiunto.

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