Coronavirus, negli Usa la pandemia potrebbe aver triplicato i casi di depressione

Salute e Benessere

Secondo un nuovo studio è del 27,8% la percentuale degli adulti che hanno manifestato sintomi di disturbi depressivi durante la pandemia da Covid-19. Un trend superiore a quello che ha seguito altri gravi traumi collettivi americani

"II Covid-19 ha creato un trauma più grande dell'11 settembre e dell'uragano Katrina". Le parole arrivano da Catherine Ettman della Boston University, che all’Ansa ha parlato dei disturbi depressivi legati alla pandemia da coronavirus negli Stati Uniti, sui quali ha condotto uno studio, pubblicato da Jama Network Open. La ricerca, coordinata da Sandro Galea, ha evidenziato come negli Usa siano quasi triplicati i disturbi depressivi durante l’emergenza sanitaria, rispetto al periodo pre-pandemico. 

L'esperta: “Ripercussioni anche in Italia”

 

"Il nostro campione finale – dice Ettman a proposito dello studio - ha compreso 1441 adulti cui abbiamo posto domande su salute mentale, esposizione a fattori di stress correlati al Covid-19 e fattori demografici, usando un questionario ad hoc chiamato CLIMB study (the Covid-19 and Life Stressors Impact on Mental Health and Well-Being study)". "Abbiamo posto loro una serie di domande per fare uno screening sulla depressione - continua - questo ci ha permesso di misurare la gravità dei disturbi". La ricerca ha dato risultati che riguardano la popolazione americana, ma l’esperta della Boston University ha aggiunto che "poiché l'Italia è stata colpita duramente dal coronavirus, con gravi ripercussioni anche economiche, è immaginabile che anche nel vostro paese si veda un aumento dei casi di problemi di salute mentale".


I risultati dello studio

 

"Abbiamo individuato un aumento di tre volte dei sintomi di depressione durante la pandemia – spiega - si tratta di un trend maggiore rispetto a quanto visto in occasione di altri importanti traumi collettivi come l'11 settembre o Katrina". In particolare, è del 27,8% la percentuale degli adulti che hanno riportato tali sintomi nei mesi successivi all’arrivo del coronavirus, contro l' 8,5% che vigeva in precedenza. Gli esperti hanno anche riscontrato un generale aumento della loro gravità: sono diminuite le persone senza depressione, precisa Ettman, ed è aumentata la gravità dei sintomi riportati. “È emerso un aumento di una volta e mezzo dei sintomi lievi, di 2,6 volte dei sintomi moderati, di ben 3,7 volte di quelli moderatamente severi, addirittura di 7,5 volte dei sintomi gravi” conclude.

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