Coronavirus, Ricciardi: "Seconda ondata? Non è mai finita la prima"

Salute e Benessere

Durante il suo intervento a Buongiorno, su Sky TG24, l’esperto ha spiegato che negli scorsi mesi la curva epidemica è stata appiattita, ma non azzerata. Ora è tornata a salire perché ci sono delle condizioni favorevoli

Nel suo intervento a Buongiorno, su Sky TG24, Walter Ricciardi, membro del comitato esecutivo dell’Oms e consulente del ministro della Salute, ha spiegato che la cosiddetta “seconda ondata”, non è altro che una prosecuzione della prima. “Negli scorsi mesi abbiamo appiattito la curva epidemia, senza però azzerarla. Quando ci sono delle condizioni favorevoli, come sono state quelle dei comportamenti estivi e adesso, purtroppo, il freddo, la curva si riapre. È ancora la prima ondata, che di fatto viene chiamata seconda solo perché corrisponde a una nuova stagione, ma la pandemia è sempre quella”.

Il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi, durante la conferenza stampa per illustrare i dati relativi alle coperture vaccinali dell'anno 2017 presso il Ministero della Salute, Roma, 24 aprile 2018. ANSA/CLAUDIO PERI
Walter Ricciardi, il consigliere del ministro della Salute - ©Ansa

“Alcune regioni in ritardo su ospedali e pronto soccorso”

Parlando dei posti in terapia intensiva, Ricciardi ha spiegato che negli ultimi mesi sono stati raddoppiati. “Oggi sono più di diecimila e su questo sono abbastanza tranquillo”, ha dichiarato. “Il problema non è la terapia intensiva ma sono le terapie subintensive, il rafforzamento dei pronto soccorso con percorsi separati e il rafforzamento degli ospedali Covid”, ha poi aggiunto. Su questo fronte la situazione non è omogenea in tutta Italia: alcune Regioni sono pronte, ma altre sono in ritardo. In alcuni pronto soccorso, per esempio, non sono ancora presenti i percorsi separati. “Questo, quando ci sarà la pressione dell’influenza e al tempo stesso quella della paura del Covid, determinerà che queste persone arriveranno in un unico flusso, determinando il caos. L’invito alle Regioni è ad accelerare tutto quello che dovrebbe evitare di andare in terapia intensiva, i soldi sono stati stanziati”, ha aggiunto Ricciardi.

 

I test rapidi a scuola

Dopo essere arrivati negli aeroporti, i test rapidi potrebbero presto arrivare anche nelle scuole. Ricciardi ha spiegato che, pur non essendo ancora affidabili al 100%, sono migliorati notevolmente e consentono di identificare con certezza i super diffusori. Rappresentano quindi un’opzione molto seria per tutte le situazioni in cui è necessario condurre delle analisi su grandi masse di popolazione. 

 

La riapertura degli stadi

Ricciardi ha escluso con fermezza la riapertura degli stadi a migliaia di persone. “Abbiamo privilegiato l’apertura delle scuole mettendo in circolazione dieci milioni di persone all’interno di ambienti chiusi, non è pensabile di aprire a migliaia di persone degli stadi. È un’eventualità che potremo prendere in considerazione solo nel momento in cui effettivamente continueremo a tenere la circolazione del virus sotto controllo. In questo momento, con i nostri dati e con quelli dei Paesi circostanti non ci possiamo permettere di abbassare la guardia”, ha spiegato il medico.

 

Nessun tampone per chi arriva dalla Gran Bretagna

Ricciardi ha spiegato che, per il momento, il tampone per chi proviene dalla Gran Bretagna non è all’ordine del giorno. “In questo momento la Gran Bretagna non presenta dati come la Francia e la Spagna su cui abbiamo preso delle misure adeguate”, ha chiarito l’esperto.

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