Covid-19: circa un paziente su 10 torna al pronto soccorso entro 7 giorni. Lo studio

Salute e Benessere

Secondo un nuovo studio condotto da un team di ricercatori dell'Università della Pennsylvania, in base ai dati relativi ai mesi di marzo, aprile e maggio 2020, nella regione di Philadelphia il 4,7% dei pazienti, poi risultati positivi al coronavirus, è tornato in ospedale ed è stato ricoverato entro soli tre giorni dalla visita di emergenza

Nei primi tre mesi della pandemia di Covid-19 nella regione di Philadelphia, circa un paziente su dieci tra quelli che si sono recati al pronto soccorso per Covid-19 è tornato in ospedale entro una settimana dopo essere stato dimesso dalla visita di emergenza. È quanto emerso da un nuovo studio condotto da un team di ricercatori dell'Università della Pennsylvania, in base ai dati relativi ai mesi di marzo, aprile e maggio 2020.  

I risultati dell’analisi, descritti nel dettaglio sulle pagine della rivista specializzata Academic Emergency Medicine, indicano che tra i sintomi più evidenti che hanno provocato questi ritorni in ospedale c’erano fattori come i livelli più bassi di pulsossimetria e la febbre. 

 

Lo studio nel dettaglio 

 

Analizzando le cartelle cliniche di 1.419 individui risultati positivi al coronavirus nei primi giorni dopo essere stati dimessi dal pronto soccorso tra il primo marzo e il 28 maggio 2020, gli esperti hanno dimostrato che  il 4,7% dei pazienti è tornato in ospedale ed è stato ricoverato entro soli tre giorni dalla visita di emergenza. La percentuale dei soggetti ricoverati entro una settimana dalla visita iniziale al pronto soccorso è, invece, del 3,9%. Nel complesso l'8,6% dei pazienti è tornato in ospedale entro una settimana dopo essere stato dimesso. 

Dallo studio è emerso che anche l’età dei pazienti sembra giocare un ruolo significativo nel possibile ritorno al pronto soccorso. Nei primi tre mesi della pandemia di Covid-19, infatti, i pazienti con età superiore ai 60 anni hanno avuto una probabilità cinque volte maggiore di aver bisogno del ricovero in ospedale dopo essere stati dimessi dalla loro visita iniziale al pronto soccorso, rispetto ai soggetti di età compresa tra i 18 e i 39 anni.

Il rischio è risultato essere tre volte maggiore per i pazienti di età compresa tra i 40 e i 59 anni.  

Altri risultati

 

Quanto ai sintomi, invece, i risultati dell’analisi indicano che i pazienti che sono tornati in ospedale con letture pulsossimetriche basse hanno avuto una probabilità circa quattro volte superiore di essere ricoverati rispetto a chi aveva letture più alte. Per i pazienti con febbre il rischio è risultato essere 3 volte superiore. 

"Se il paziente aveva altri fattori, come una radiografia del torace anormale, la probabilità di dover tornare per essere ricoverato in ospedale è aumentata ancora di più", ha precisato M. Kit Delgado, il principale autore dello studio.

Il drive in per i tamponi a  Casal Bernocchi, Roma, 22 agosto 2020. "Oggi nel Lazio si registrano 215 casi e zero decessi, di questi il 61% sono link di rientro. Oggi �¨ record di positivi, mai cos�¬ tanti, legati prevalentemente ai casi con link dalla Sardegna 45% (97 casi)". Cos�¬ l'assessore alla Sanit�  della Regione Lazio Alessio D'Amato.    ANSA/Emanuele Valeri

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