Coronavirus, appello dei pediatri: “Per l’autunno servono almeno 30 milioni di tamponi”

Salute e Benessere

Tre proposte dalla Società italiana di Pediatria Preventiva e Sociale per contenere la diffusione dei contagi da Covid-19 nei prossimi mesi

Per evitare una recrudescenza della pandemia da coronavirus nei mesi autunnali, la Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) suggerisce tre azioni strategiche. La prima è preparare almeno 30 milioni di tamponi per la prossima stagione, poi rafforzare la medicina territoriale, aumentando il personale e predisponendo corridoi alternativi per il triage iniziale. 

Necessari 30 milioni di tamponi 

 

"Si dovrà preparare nei prossimi mesi un numero adeguato di tamponi, almeno 30 milioni, con la possibilità di ottenere il risultato in 24/48 ore al massimo”. Questa l’opinione di Ernesto Burgio, membro del gruppo di specialisti sul Covid-19 della Sipps. “Sarà importantissimo – prosegue - anche validare i test rapidi perché se si confermasse una buona accuratezza sarebbe possibile abbattere i costi e i

tempi dei controlli". "Il lockdown – aggiunge il presidente Giuseppe Di Mauro - non sarebbe una strategia applicabile in una eventuale seconda fase epidemica.

C'è la necassità di predisporre efficaci misure di controllo dei contagi individuando tempestivamente i portatori del virus, sintomatici e asintomatici, nonché risalire e controllare tutti i loro contatti e isolarli per il tempo necessario”. “Questo – conclude - al fine di consentire alla maggioranza della popolazione non infetta di condurre una vita prudentemente normale, salvaguardando le attività scolastiche, produttive e sociali".

 

Gli altri interventi proposti dalla Sipps

 

Per evitare che il virus torni a diffondersi nelle strutture sanitarie pubbliche, private e nelle residenze sanitarie per anziani e disabili, Burgio chiede di “predisporre

percorsi obbligatori con aree sanitarie (deputate al triage) esterne al sistema sanitario stesso e gestite da operatori adeguatamente protetti, informati e formati”. “Per questo – va avanti – è necessario gestire il caso sospetto in teleassistenza e

telefonicamente fino al risultato del tampone. In caso di necessità di visita immediata questa dovrà essere demandata alle Usca (Unita' Speciali di Continuita' Assistenziali) o ad altro personale dedicato”. Di Mauro e Burgio chiedono anche dispositivi di protezione efficaci per “tutti gli operatori sanitari. In

particolare, saranno necessari dispositivi sanitari di massima sicurezza per gli

operatori di prima linea” perché “solo inviando i primi possibili casi e i loro contatti nelle aree deputate al triage si eviterà la riattivazione delle catene di contagio e il diffondersi di casi con carica virale alta".

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