La nascita della Croce rossa italiana: oltre 150 anni di volontariato

Salute e Benessere
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Alzano Lombardo ( BG ) - in occasione della giornata mondiale della Croce Rossa, il presidente nazionale Francesco Rocca e lâ  attore Raoul Bova visitano Alazano Lombardo, una delle zone più colpite dal Coronavirus. Ad accoglierli il sindaco Camillo Bertocchi (Foto ©Sergio Agazzi/Fotogramma, Bergamo - 2020-05-08) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

L'organizzazione è stata fondata a Milano del medico Cesare Castiglioni il 15 giugno del 1864 con il nome di "Comitato dell'Associazione Italiana per il soccorso ai feriti e ai malati di guerra". In questi mesi di emergenza è stata in prima linea nella lotta al Coronavirus, attraverso un servizio di supporto alle fasce più deboli della popolazione

Il 15 giugno del 1864 nasceva a Milano la sezione italiana della Croce rossa, con il nome di "Comitato dell'Associazione Italiana per il soccorso ai feriti e ai malati di guerra". L'organizzazione, impegnata da oltre 150 anni al servizio della comunità, anche in questa fase di emergenza ha operato in prima linea nella lotta al Coronavirus, attraverso il supporto alle fasce più deboli della popolazione. Dalle origini dell'associazione a oggi, ripercorriamo la storia e i principi che hanno ispirato la Croce rossa italiana in occasione dell'anniversario della sua fondazione.

Alle origini della Croce Rossa

Per scoprire le radici della Croce Rossa italiana bisogna tornare al 24 giugno del 1859, quando a San Martino e Solferino infuria una delle battaglie più cruente della Seconda Guerra di Indipendenza. Sul campo rimangono centomila tra morti, feriti e dispersi sui trecentomila soldati francesi, sardo-piemontesi e austriaci che si stanno fronteggiando. L'imprenditore svizzero Jean Henry Dunant, in Italia per un incontro d'affari con Napoleone III, racconterà quel terribile scontro nel libro "Un souvenir de Solférino" del 1862. L'imprenditore scriverà di come le conseguenze della battaglia siano state rese ancor più gravi a causa della totale assenza di sanità militare. Diventerà una sorta di manifesto fondativo della Croce Rossa.

La nascita della Croce rossa italiana

Dagli scritti di Dunant nasce l’idea di creare una squadra ad hoc, composta da infermieri addestrati e volontari, in grado di costituire lo zoccolo duro della sanità militare. La proposta si concretizzerà nel febbraio del 1863 a Ginevra con la fondazione del Comitato internazionale della Croce Rossa. Nel frattempo, già un anno prima dell'uscita del libro di Dunant, fin dall'aprile del 1861, il clinico italiano Ferdinando Palasciano aveva sostenuto l'idea della neutralità dei feriti, sottolineando la necessità di non mettere limiti ai servizi sanitari, gettando le basi per ciò che sarebbe accaduto tre anni più tardi. A Milano, infatti, a poco più di 130 chilometri da dove si era consumata una delle battaglie più cruente del XIX secolo, il 15 giugno 1864 nascerà il primo Comitato italiano della Croce Rossa su iniziativa del medico milanese Cesare Castiglioni.

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I principi dell'associazione

Guida e garanzia dell'operato della Croce Rossa sono sette principi fondamentali ai quali, ovviamente, anche il Comitato italiano aderisce fin dalla sua fondazione. Si tratta dei principi di umanità (soccorso senza discriminazioni), imparzialità (nessuna distinzione di nazionalità, religione, classe o opinione politica), neutralità (l'organizzazione e i suoi volontari si astengono dal partecipare ad ogni genere di ostilità o controversia), indipendenza intesa come autonomia nel prendere decisioni nel rispetto dei principi del movimento, volontarietà, unità e universalità. Questi principi sono stati adottati nel corso della ventesima Conferenza Internazionale della Croce Rossa, svoltasi a Vienna nell'ottobre del 1965.

Croce Rossa in prima linea contro il Covid

In questi mesi di emergenza dovuti alla pandemia da Coronavirus, la Croce rossa italiana ha combattuto in prima linea per tutelare le fasce più deboli della popolazione. L'associazione ha, peraltro, ricevuto il supporto di enti e personaggi dello spettacolo nel suo impegno nella lotta al Covid 19. A inizio maggio, ad esempio, Raoul Bova, testimonial della Croce Rossa, è stato ad Alzano Lombardo, uno dei comuni più colpiti dall'epidemia, per aiutare i tanti volontari dell'associazione. A fine marzo, invece, la Croce rossa italiana aveva ricevuto una donazione di 360 mila euro da UniCredit per l'acquisto di mascherine, materiale sanitario e dispositivi medici. L'Associazione dispone di oltre 160 mila volontari provenienti da più di mille sedi diffuse su tutto il territorio nazionale. "Mai come in questo momento di emergenza Covid-19 - si legge sul sito dell'organizzazione - abbiamo dimostrato, con l’operato quotidiano, appassionato e incessante, un’adesione concreta e reale ai Principi e Valori che sono alla base del nostro Movimento". Il compleanno della Croce rossa italiana rappresenta dunque un'occasione per celebrare e, allo stesso tempo riflettere, "sulla maturità raggiunta dal nostro volontariato in Italia".

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